“Come è morta” Martina Carbonaro, arrivano i risultati dell’autopsia: cosa è emerso

L'autopsia di Martina Carbonaro rivela ferite gravi e sofferenze prolungate, mentre l'ex fidanzato confessa l'omicidio. La comunità è scossa da questa tragedia che ha suscitato indignazione

La tragica vicenda di Martina Carbonaro, una quattordicenne brutalmente uccisa ad Afragola, ha sconvolto la comunità locale e sollevato interrogativi sulle circostanze dell’omicidio. L’autopsia sul suo corpo, affidata alla dottoressa Raffaella Salvarezza per conto della Procura di Napoli Nord, rappresenta un passo cruciale per far luce su questo crimine che ha lasciato tutti in stato di shock. L’omicidio si è verificato in un casolare abbandonato e ha avuto inizio con la scomparsa di Martina, uscita di casa senza fare ritorno.

Il suo corpo è stato ritrovato dopo ore di angoscia e ricerche, in condizioni che hanno suggerito la violenza subita. Ad indicare il luogo del ritrovamento è stato l’ex fidanzato di 19 anni, Alessio Tucci, che ha successivamente confessato il delitto, ammettendo di aver attirato la giovane in quel luogo con un pretesto.

Martina Carbonaro, dopo l’autopsia quadro ancora più drammatico

Le indagini hanno rivelato un contesto di malessere relazionale e potenziali segnali di allerta ignorati nei giorni antecedenti al delitto. La comunità, profondamente colpita, ha assistito a un’altra tragedia che si è consumata in silenzio, con la consapevolezza che nessuno è riuscito a fermarla in tempo. L’autopsia, eseguita il 3 giugno presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, ha fornito dettagli inquietanti sulla morte di Martina: non è deceduta immediatamente dopo l’aggressione.

L’esame autoptico ha rivelato una serie di ferite al cranio, in particolare quattro lesioni che interessavano sia la parte frontale che quella posteriore, accompagnate da una frattura cranica estesa e un’emorragia. Lesioni sul collo hanno confermato che la giovane ha sofferto a lungo prima di morire. Questa agonia ha restituito un quadro ancor più drammatico e crudele dell’omicidio, facendo emergere la brutalità del gesto.

Nel procedimento giudiziario sono stati nominati diversi consulenti: per la famiglia della vittima, l’avvocato Sergio Pisani ha incaricato i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto, mentre l’avvocato dell’indagato, Mario Mangazzo, ha designato come perito di parte il medico legale Antonio Palmieri. Ulteriori esami istopatologici e tossicologici sono stati disposti per approfondire le indagini. Conclusa l’autopsia, la salma di Martina sarà restituita ai familiari, consentendo loro di darle finalmente sepoltura.