Como, cercava la mamma per il prelievo di sangue: la donna cambia idea e accetta
Il dramma di Daniela Molinari ha sconvolto tutto il Paese, ora la mamma biologica ha cambiato idea: farà il prelievo ad una condizione
È forse la fine di un incubo per Daniela Molinari che può, almeno per il momento, tirare un sospiro di sollievo. L’infermiera di Como adottata da bambina che cercava la madre biologica avrà il prelievo del sangue della mamma naturale.
Del suo caso si era occupata in prima battuta Federica Sciarelli che a Chi l’ha Visto ha lanciato disperati appelli per ritrovare la donna. La storia di Daniela Molinari inizia quando lei era appena una bambina ed è stata adottata da una coppia dall’orfanotrofio.
La donna si è ammalata di una forma grave e molto rara di tumore qualche anno fa e ora, l’unica chance di sopravvivenza, sarebbe una mappatura genetica, per questo serviva il prelievo di sangue della madre biologica.
La diretta interessata ha comunicato a tutti la bella notizia: dopo il rifiuto la donna ha cambiato idea, e Daniela Molinari ha spiegato:
Ho ricevuto una comunicazione dal Tribunale per i minorenni in cui si diceva che lei si sarebbe sottoposta al prelievo di sangue ieri, lunedì 3 maggio, mentre il mio è fissato per giovedì 6 maggio. Questo non è ovviamente un punto d’arrivo, ma di partenza. Ora inizia la scalata della terapia, ma dopo mesi di ricerche per trovare la donna che mi ha partorito questo è un primo importante traguardo.
La donna in prima battuta si era rifiutata perché il prelievo di sangue avrebbe riaperto in lei una ferita troppo dolorosa: Daniela Molinari è infatti il frutto di una violenza, il rifiuto ha destato scalpore e in poche ore tutte le reti televisive hanno riportato la notizia.
Ora si riaccendono le speranze per l’infermiera 49 enne che ha due figlie, una delle due ancora una bambina. Daniela Molinari ora si augura che “la terapia abbia successo, ma anche la mia vicenda possa dare un impulso al cambiamento di una legge che continuo a ritenere assurda e sbagliata. Non ha senso che il diritto alla privacy di una persona venga prima del diritto alla vita di un’altra”.
In questo momento devo pensare a guarire, per me e per miei familiari. Ma sono pronta a portare la mia testimonianza e a dare ogni contributo possibile in questo senso.