Coronavirus, 5 italiani bloccati sulla nave a Yokohama

Sono 5 gli italiani bloccati sulla nave da crociera ferma in quarantena al porto di Yokohama, in Giappone, per il coronavirus: "Vogliamo solo tornare a casa".

Sono 5 gli italiani bloccati sulla nave da crociera ferma in quarantena al porto di Yokohama, in Giappone, per il coronavirus.

Sono 5 siciliani tutti originari di Pozzallo in provincia di Ragusa, si tratta di 3 ufficiali di macchina che fanno parte dell’equipaggio e 2 mogli che viaggiavano assieme ai propri familiari.

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Sulla nave da crociera Diamond Princess che è ferma in quarantena nella Baia di Yokohama da giorni, sono stati constatati altri 44 casi di coronavirus. Sale a 218 il totale delle infezioni accertate in aggiunta al funzionario della quarantena che è rimasto a sua volta contagiato.

Ci sono più di 3700 persone a bordo della nave tra cui 35 italiani, di cui 25 sono membri dell’equipaggio, incluso il comandante Gennaro Arma. Fino ad ora nessuno è risultato positivo al test sul coronavirus.

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I 5 cittadini siciliani di Pozzallo sono 3 membri dell’equipaggio e due le loro coniugi. Roberto Ammatuna, il sindaco di Pozzallo, ha fatto sapere che tutti stanno bene e non hanno segni di malattia:

Il problema è più che altro psicologico, attendono la data del 19 che dovrebbe essere la fine del periodo di osservazione e la loro speranza è quella di potere essere trasferiti e rientrare in Italia. Ci sentiamo ogni giorno dal punto di vista fisico mi dicono che non ci sono segni di contagio. Quotidianamente vengono sottoposti a controlli e vengono seguiti con la massima attenzione e precauzione. È più un problema psicologico che fisico, per loro. Sono costretti a vivere senza momenti di socializzazione. Aspettano la data del 19 febbraio quando dovrebbe finire il periodo di osservazione cui sono sottoposti”.

La nave da crociera è stata bloccata nella Baia di Yokohama lo scorso 5 febbraio con a bordo 3711 persone di cui 2666 sono passeggeri, metà dei quali sono giapponesi. Sono 1045 i membri di equipaggio. Finora sono state sottoposte agli esami più di 500 persone. La priorità è stata data a quelli che hanno mostrato i sintomi o sono stati in contatto con persone malate.

Il primo caso segnalato è quello di un uomo di 80 anni di Hong Kong che è stato fatto scendere dalla nave il 25 gennaio.