Coronavirus, Adolfo e Alessio Lettieri, tappezzieri eroi, regalano mascherine a tutti

Coronavirus, Adolfo e Alessio Lettieri, due tappezzieri eroi di Grosseto, padre e figlio, confezionano e regalano mascherine a tutti; ecco la loro storia

Adolfo e Alessio Lettieri sono due tappezzieri eroi di Grosseto. I due, padre e figlio, confezionano e regalano mascherine a tutti per combattere il contagio da Coronavirus. Fino ad adesso hanno hanno confezionato a mano e hanno distribuito più di 2000 mascherine. Ecco la loro storia che ha commosso il mondo intero.

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Adolfo Lettieri ed Alessio Lettieri sono due semplici tappezzieri di Grosseto. Insieme gestiscono un’attività che c’entra poco con le mascherine e con la battaglia contro il Coronavirus ma hanno deciso di dedicare il loro tempo e la loro bravura agli altri. I due hanno confezionato e venduto più di 2000 mascherine che donano a chi ne ha bisogno.

A raccontare tutto è Adolfo Lettieri, in un’intervista concessa a Carlo Sestini, andata in onda nel Tg di Toscana Tv del 13 marzo 2020.

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Adolfo Lettieri rivela al giornalista com’è iniziato tutto. L’idea è stata del figlio Alessio Lettieri. I due avrebbero dovuto fare un lavoro a casa di una signora che ha chiesto loro di venire indossando le mascherine. Adolfo Lettieri è andato in un negozio di ferramenta per comprare 2 mascherine e non le ha trovate ma ha visto il prezzo di vendita: 15 euro.

Arrabbiato è tornato a casa e il figlio gli ha suggerito di cucirsela da solo. E così ha fatto! A quel punto il ragazzo ha detto al padre che vorrebbe iniziare a confezionare le mascherine e poi regalarle a chi ne ha bisogno.

“È stata un’idea di mio figlio. Ci siamo guardati negli occhi ed è stato un attimo. Iniziamo a cucire le mascherine per chi ha bisogno”.

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I due tappezzieri, però, ricevono tantissime richieste ma hanno deciso di privilegiare le fasce più deboli della nostra società, quelle meno tutelate: donne, anziani e bambini.

“Queste mascherine non sono quelle originali, ci mancherebbe. Sono però di tessuto Tnt, antistatico e anallergico che si usa per i cuscini e i divani. Abbiamo provato anche a fare un test: se si soffia verso uno specchio non viene l’alone. Il che vuol dire che non traspira nulla”.

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Ha ricevuto numerose richieste da tutta l’Italia.

“Guardi ho ricevuto migliaia di richieste: dalle case di cura, dalle forze dell’ordine, anche da alcuni presidi medici della Sardegna e del Nord Italia. Non me lo aspettavo. Ma sa perché? Perché le mascherine non ci sono”.

I due tappezzieri le distribuiscono alle 19 di ogni giorno… non fanno altro tutto il giorno, a volte nemmeno mangiano.

“Ho calcolato che per finirne una ci vuole un minuto. Ieri ho esaurito l’elastico ma l’ho subito riordinato e ho ricominciato a produrle. Ho deciso di chiudere il negozio e di riaprilo tutte le sere alle 19 dove le distribuirò, gratuitamente, a tutti quelli che le vorranno. Ma ho dovuto mettere un cartello perché altrimenti non riuscivo a lavorare”.

 

Ovviamente il loro impegno viene ripagato dalla gratitudine di chi riceve queste mascherine.

“È una cosa incredibile quella che sta succedendo. Ricevo migliaia di ‘grazie’ da persone che non conosco. Ma ho due mani e non riesco ad evadere tutti gli ordini, posso solo promettere che cercherò nel massimo delle mie possibilità di continuare a cucire mascherine finché ce la farò”.

Gli è stato chiesto perché non si fa pagare per il suo lavoro e Adolfo Lettieri ha risposto così:

“Non mi piace speculare sulle disgrazie altrui. Abbiamo deciso di cucire queste mascherine gratis e lo faremo. Ci sono persone che vorrebbero pagarle, ma ci rifiutiamo di prendere i soldi”.

Possiamo dire, dunque, che vicino alle Mura di Grosseto un tappezziere arrivato da Napoli 40 anni fa e suo figlio cuciranno solo mascherine finché sarà necessario Sono loro i veri eroi moderni!