Coronavirus, allarme su WhatsApp: “I nostri server rischiano di fondersi”
Mark Zuckerberg ha spiegato che i server di WhatsApp potrebbero non reggere e addirittura fondersi se questa pandemia continuasse ad aumentare in tutto il mondo.
Il Coronavirus ci sta togliendo la nostra libertà e l’epidemia potrebbe portare anche seri problemi ai server di WhatsApp. A lanciare l’allarme è direttamente il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg che ha spiegato che i potrebbero non reggere e addirittura fondersi se questa pandemia continuasse ad aumentare in tutto il mondo.
“Non c’è ancora stato nella maggior parte dei paesi del mondo uno scoppio pari a quello della Cina e dell’Italia. Se l’epidemia si espande, i nostri server rischiano di fondersi“, ha dichiarato Mark Zuckerberg.
Dal momento che in questo periodo il rapporto umano ha lasciato spazio a quello virtuale, con milioni di persone che lavorano a casa con lo Smart Working, il sovraccarico delle reti ha già portato molte aziende a rinunciare all’alta definizione, come Netflix, YouTube e Facebook.
La compagnia telefonica Tim, ad esempio, ha registrato un “aumento di oltre il 70% del traffico internet sulla rete fissa, con un grande contributo derivante dai giochi online come Fortnite“, secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato Luigi Gubitosi.
A causa del coronavirus, sono milioni gli utenti che a tutte le ore utilizzano WhatsApp per tenersi a contatto con i propri cari.
C’è stato un aumento vertiginoso di chiamate e video chiamate. Il problema è proprio questo, le chiamate vocali e soprattutto le videochiamate che sono aumentate. Queste funzioni richiedono più dati.
Zuckerberg ha spiegato:
“Per il momento non ci troviamo ancora di fronte ad una massiccia epidemia contemporanea in tutto il mondo, ma se ciò succederà dovremo assicurarci di essere all’altezza per quanto riguarda le infrastrutture“.
Il traffico dati al momento ha superato i picchi che solitamente si verifica nella notte di San Silvestro.
Un’altra conseguenza del lockdown sono i numeri da record di traffico italiano. Valeria Rossi, direttore generale del Milano Internet Exchange, centro di interconnessione da dove transita il 20% del traffico italiano, ha dichiarato:
“Dal decreto dell’8 marzo firmato dal governo abbiamo visto un incremento del traffico del 25%, e ormai siamo costantemente sopra il terabit al secondo“.