Coronavirus, altri due medici morti: quasi 5000 contagiati nella Sanità
Ci sono altre due vittime tra i medici che sono risultati positivi al coronavirus. Nella Sanità sono quasi 5mila i contagiati.
Ci sono altre due vittime tra i medici che sono risultati positivi al coronavirus. Nella Sanità sono quasi 5000 i contagiati. La 21esima e 22esima vittima del Covid-19 sono Leonardo Marchi e Manfredo Squeri.
Il dottor Leonardo Marchi aveva 64 anni, era medico infettivologo e dal 2009 era direttore sanitario della Casa di Cura San Camillo di Cremona.
L’amico e collega Ferruccio Giovetti, ha voluto ricordare il dottore su Facebook con un post: “Il dottor Marchi stava lottando, come sempre, da leone. Ma il morbo ti ha vinto“.
Il dottor Manfredo Squeri è stato medico ospedaliero a Parma ed era in pensione. Lavorava come medico responsabile del reparto di Medicina alla Casa di cura “Piccole Figlie“, convenzionata con il Servizio sanitario nazionale.
L’elenco dei camici bianchi colpiti da Sars Cov2 si allunga. Molti sono esposti al virus senza alcuna protezione. A riferirlo sono i dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
Da quando è iniziata l’epidemia, sono 4.824 ad essere stati contagiati, numero pari al 9% del totale delle persone contagiate. Rispetto a quella cinese, questa percentuale è più doppia, secondo lo studio pubblicato sul Journal of American Medical Association.
La fondazione Gimbe (Gruppo Italiano per La Medicina Basata sulle Evidenze) ha chiesto che tutti i tamponi vengano estesi a tutti i professionisti e agli operatori sanitari e che vengano anche forniti gli strumenti di protezione a tutti, soprattutto ai professionisti coinvolto nell’assistenza domiciliare e nelle residenze assistenziali assistite.
Il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, ha dichiarato:
“Un mese dopo il caso 1 di Codogno inumeri dimostrano che abbiamo pagato molto caro il prezzo dell’impreparazione organizzativa e gestionale all’emergenza. Inoltre la mancanza di policy regionali univoche sull’esecuzione dei tamponi agli operatori sanitari, conseguente anche al timore di indebolire gli organici si è trasformata in un boomerang letale. Infatti, gli operatori sanitari infetti sono stati purtroppo i grandi e inconsapevoli protagonisti della diffusione del contagio in ospedali, residenze assistenziali e domicilio di pazienti“.
Ad oggi, dei 22 medici deceduti, 17 sono lombardi. Tra i primi a perdere la vita per il coronavirus è stato Roberto Stella, medico molto noto in Lombardia perché era presidente dell’Ordine dei Medici di Varese.