Coronavirus, aperta inchiesta sugli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi
Sull'emergenza coronavirus in Italia, è stata aperta un'inchiesta sulle procedure negli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi. Ecco cosa sta succedendo:
Sull’emergenza coronavirus in Italia, è stata aperta un’inchiesta sulle procedure effettuate in questi giorni negli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi. Ecco cosa sta succedendo:
La Procura di Lodi ha aperto un fascicolo sulla diffusione del nuovo coronavirus e sono state avviate delle verifiche sulle procedure che sono state adottate negli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi.
Questa notte è stata fatta un’ispezione da parte dei Nas di Cremona per chiarire l’esatta dinamica della diffusione del contagio nei paesi del contagio.
Secondo quanto è stato riportato sul sito ANSA è stato avviato un approfondimento da parte dei Ministeri Lodigiani per chiarire le procedure che sono state adottate negli ospedali delle zone rosse, ovvero quelli di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi. Infatti questa notte i carabinieri per la tutela della salute di Cremona hanno eseguito un’ispezione.
Precisamente l’ispezione è iniziata da ieri martedì 25 febbraio nell’ospedale di Codogno, poi è proseguita in quello di Casalpusterlengo e si è conclusa questa notte nell’ Ospedale Maggiore di Lodi. I militari stanno cercando di ricostruire cosa sia successo per evitare ulteriori contagi.
La virologa Ilaria Capua ha voluto esprimere il tuo punto di vista cercando di tranquillizzare tutti sulla diffusione del virus, spiegando che il numero degli infetti è maggiore di quanto si pensava e quindi il virus ha maggiori probabilità di non essere letale: “Per fortuna non ci siamo accorti della sua presenza. Tanto più cresce il numero delle persone infette, tanto meglio è”.
Nel nostro Paese sono stato eseguiti 9462 tamponi ma il 95% dei risultati sono negativi. Al momento la regione più colpita resta la Lombardi, tra i 258 casi ci sono anche quelli di quattro minorenni.
Sono una bambina di 4 anni di Castiglione d’Adda, due bambini di 10 anni e un ragazzo di 15 anni. Nessuno presenta condizioni di salute critiche, due bambini sono già stati dimessi. Nella giornata di ieri, il coronavirus ha superato in Italia i confini del Nord e sono salite le vittime, tutte aveva già patologie pregresse.