Coronavirus Belgio, morta bimba di 12 anni
Coronavirus Belgio, bimba ha perso la vita. Aveva solamente 12 anni. Le parole del virologo sull'accaduto..
L’emergenza causata dal Coronavirus nelle ultime settimane, si è ormai diffusa in tutto il mondo, poiché il numero dei contagi e quello dei decessi, sono molto elevati. Nelle ore scorse è venuta fuori un’altra terribile notizia dal Belgio, dove una bimba di soli dodici anni ha perso la vita.
Questo virus si sta ormai diffondendo ad una velocità allarmante e per evitare di essere contagiati, molte persone hanno deciso di chiudersi in casa e di uscire solo in caso di necessità.
In base alle informazioni emerse nelle ultime ore, la piccola era ricoverata in ospedale, poiché presentava febbre molto alta ed era risultata positiva al test.
I medici hanno provato a fare il possibile per salvarla, ma nonostante i loro disperati tentativi, nel giro di tre giorni la sua situazione è peggiorata, fino a quando il suo cuore non ha cessato di battere per sempre. Ne hanno potuto dichiarare solamente il decesso.
La bimba era originaria di della città di Gand e secondo alcune testate giornalistiche, i suoi insegnanti ed i suoi compagni di classe, nonostante la scuola fosse già chiusa, sono stati contatti per essere sottoposti al tampone, per una questione di sicurezza.
Il virologo Emmanuel André, durante la solita conferenza giornaliera, nel parlare di questa vicenda, ha detto: “E’ un evento molto raro che ci ha sconvolti.
Questo è un momento emotivamente difficile perché ad essere stato colpito è un bambino ed impressiona anche la comunità medica e scientifica. Stiamo pensando in particolare alla sua famiglia ed ai suoi cari.”
Secondo i dati il Covid 19 non colpisce solo gli anziani o le persone con altre patologie, ma anche i più giovani. Per il momento, questa bimba è tra le vittime più giovani d’Europa, insieme a Vitor di quattordici anni in Portogallo e Julie, di sedici anni in Francia, che sono deceduti nei giorni scorsi.
Ci saranno ulteriori aggiornamenti su questa vicenda.
Fonte: Il Messaggero