Coronavirus, conferenza stampa 2 marzo 2020. Aggiornamento dati.

CORONAVIRUS: aumentano i contagi, aumentano i morti. Ecco gli ultimi dati aggiornati della Protezione Civile nella conferenza stampa delle 18:00

L’ultima conferenza stampa riguardo la situazione del coronavirus In Italia, c’è stata oggi, 2 marzo 2020 alle ore 18: 00. Presieduta, come sempre, da Angelo Borrelli, capo del dipartimento della Protezione Civile, in compagnia di Giovanni Rezza,  rappresentante dell’istituto Superiore della Sanità. All’inizio della conferenza stampa, il capo del dipartimento della Protezione Civile, ha comunicato i dati aggiornati:

  • 66 persone guarite, per un totale di 149
  • 18 morti, 15 in Lombardia e 3 in Emilia Romagna, per un totale di 52.
  • Il totale complessivo dei contagi, quindi di persone ancora malate, è di 1.835. L’incremento rispetto a ieri, è di 258.
  • Numero di tamponi effettuati: oltre 23.300.

Angelo Borelli ha continuato la conferenza, affermando che c’è qualcosa di confortante su questo incremento di 258 persone contagiate. Il 50% sono asintomatiche o comunque in isolamento domiciliare. Il 40% è ricoverato con sintomi e il 10% è ricoverato in terapia intensiva.

Le regioni con il maggior numero di contagiati sono la Lombardia, con un totale di 1077 persone positive e in cura anche in assistenza domiciliare. In Emilia-Romagna sono 324, mentre Veneto 271. A queste susseguono le altre regioni, con un numero inferiore. I dati dettagliati saranno poi pubblicati sul sito ufficiale della Protezione Civile.

“Volevo parlare del riconoscimento che è stato fatto al nostro paese ma anche alla Corea, dal segretario di stato americano Mike Pompeo, che si è dichiarato grato al nostro paese e alla Corea, per la trasparenza nei dati”, ha continuato il capo della Protezione Civile.

Si è poi rivolto ai giornalisti chiedendo se ci fossero domande, prima di chiudere la conferenza stampa. La prima domanda è stata fatta sul caso del poliziotto: “intanto una per quanto riguarda questo caso, il primo caso che abbiamo a Roma di questo poliziotto ricoverato allo Spallanzani che sembrerebbe comunque ricondurre tutto alla Lombardia, per capire se avete conferme. Poi al Professor Rezza, se ci sono stati i riscontri sulle misure in campo”.

Questo è quanto ha risposto il professore: “sì, anche noi abbiamo avuto questa comunicazione preliminare. Sembrerebbe legato comunque alla zona epicentro dell’epidemia. Per ora a Roma ci sono piccole catene di trasmissione rintracciabile, quindi la situazione è sotto controllo. Per quanto riguarda le misure attuate fino ad ora, è chiaro che il tempo di incubazione è di 5-6 giorni, almeno quello medio e il tempo di incubazione massima arriva a 12 – 13 giorni. Per vedere le misure di prevenzione e controllo applicate in alcune zone e che andranno man mano estese, è necessario attendere almeno una o due settimane. Non ci possiamo sbilanciare, stiamo ricostruendo le curve epidemiche per data di insorgenza sintomi, in modo da poter avere informazioni accurate di alta qualità”.

Ecco la diretta:

Un altro giornalista ha domandato se in terapia intensiva ci sono posti sufficienti per tutti.

Angelo Bonelli ha risposto: “al momento non ci sono criticità nei posti di terapia intensiva”.

Riguardo il poliziotto ricoverato allo Spallanzani di Roma, è stato anche detto che il dipartimento di prevenzione regione Lazio sta facendo tutte le dovute analisi e che ben presto si avranno certamente più dettagli.