Coronavirus fase 2 : quando sarà possibile tornare a spostarsi di regione in regione

Coronavirus fase 2 : quando sarà possibile tornare a spostarsi di regione in regione

L’inizio della cosidetta fase 2, ha dato una boccata d’aria agli italiani dopo il lungo lock down imposto dal governo. A partire dal 4 maggio sono tanti gli italiani tornati sul posto di lavoro, ma vige ancora il divieto per gli spostamenti tra le varie regioni. Ma sembrerebbe esserci un data che sancirà la fine di questo divieto.

Il comitato tecnico scientifico avrebbe dato l’ok al governo per procedere alla rimozione del divieto di spostamento tra le regioni. Questo a partire da fine maggio, o nella peggiore delle ipotesi il primo Giugno, secondo il Messaggero.

Questo almeno per quanto riguarda le regioni del centro-sud. Mentre per il nord non vi sono ancora notizie certe; il rischio sarebbe troppo alto. Massima attenzione e prudenza dunque.

Il via libera è dettato da tre parametri chiave: R0, i posti letto delle terapie intensive, e la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale.

“Non ci si potrà spostare da Milano a Lampedusa o da Torino a Pantelleria, ma potrebbe essere possibile andare in Sicilia o in Calabria da Roma”, ha dichiarato uno specialista citato dal Messaggero.

Roberto Speranza, ministro della Salute e Francesco Boccia ministro degli Affari regionali, sarebbero assolutamente favorevoli alle riaperture, ma in modo graduale.

Nell’assemblea tra regioni del 7 Maggio, il pressing di alcuni governatori delle regioni è stato molto forte. Hanno chiesto la riapertura dei negozi a partire dall’11 Maggio, e di poter decidere in autonomia, ciascuno per la propria regione, cosa aprire e cosa continuare a tenere chiuso.

La linea di condotta adottata dal governo, resta sempre quella: procedere con estrema cautela. Allentare le restrizioni e le politiche di distanziamento sociale, potrebbe far precipitare la situazione, e ritrovarci così in una situazione ancor più grave della prima.

Alcune regioni come Lombardia, Liguria, e Veneto hanno permesso ai cittadini di riprendere alcune attività: centri sportivi che attuano attività individuali, le uscite in barca, e la sistemazione, nonchè la manutenzione, degli stabilimenti balneari.