Coronavirus: il paziente 1 potrà tornare a casa e veder nascere la sua bambina

CORONAVIRUS: il paziente 1 potrà tornare a casa ed assistere alla nascita della sua bambina

La lieta notizia arriva direttamente dal San Matteo di Pavia, dove è ricoverato il paziente 1 di Codogno, Mattia. Il trentottenne era stato ricoverato in gravissime condizioni e tenuto in terapia intensiva. È stato il primo paziente di una lunga serie in Italia. Anche la sua compagna, incinta della loro bambina, è risultata positiva al Coronavirus

Lo scorso 9 marzo era arrivata la notizia che Mattia era stato finalmente spostato dal reparto di terapia intensiva e che riusciva a respirare da solo. Dopo il risveglio, aveva domandato dove si trovasse e da quel giorno ha mostrato sempre più miglioramenti.

Mattia paziente uno

Il paziente 1 adesso si trova in reparto e tra poco potrà tornare dalla sua famiglia, da sua moglie e dal suo bel pancione. La loro bambina nascerà tra poche settimane e lui potrà abbracciarla.

Il primario del reparto malattie infettive del policlinico San Matteo di Pavia, ha spiegato che Mattia è stato stattaccato dall’ultima macchina e che finalmente possono dire che sta guarendo!

“Ora piange perché è felice, sa che la vita gli ha regalato il tempo per veder nascere la sua prima figlia”.

Mattia è stato il primo paziente in Italia a contagiare il coronavirus e ad essere ricoverato in condizioni disastrose, condizioni che lasciavano davvero poca speranza. La sua ripresa quindi è ora simbolo di forza e di gioia. Il paziente 1 oggi sta apprezzando la vita e la sta ringraziando, per avergli dato una seconda possibilità di avere una famiglia, di essere un papà e di abbracciare la sua bambina.

Coronavirus-registrato-primo-caso-in-Alto-Adige-e-in-isolamento

Purtroppo l’Italia è arrivata ad un numero troppo elevato di morti, un numero che non si riuscirà a contenere se le persone continuano a non rispettare il decreto e ad uscire, con le scuse più banali. Anche se non può sembrare così, la situazione è reale ed è grave. Se ognuno farà la propria parte, si potranno vedere progressi, proprio come in Cina. Questo è il principale appello che oggi sta facendo ogni medico e ogni figura impegnata in questa emergenza sanitaria.