Coronavirus, in Lombardia obbligo di misurare la febbre a chi entra nei supermercati
Coronavirus, in Lombardia obbligo di misurare la febbre a chi entra nei supermercati.
Emergenza coronavirus, in Lombardia arriva l’ obbligo di misurare la febbre a chi entra nei supermercati e tutte le attività che restano ancora aperte.
In base all’ordinanza emessa il 21 marzo, in Lombardia arriva l’obbligo di misurare la febbre a chi entra nei supermercati. Restano aperti solo supermercati, farmacie ed edicole.
Il Residente della Regione Attilio Fontana, nella serata di ieri ha emesso una nuova ordinanza dove è scritto testualmente che c’è l’obbligo di vietare l’ingresso nelle attività commerciali per chiunque abbia una temperatura corporea pari o superiore a 37,5°.
Non è del tutto chiaro quali siano le possibilità per i gestori qualora si rilevi uno stato febbrile.
Questi controlli devono essere effettuati da personale qualificato ma non è stato comunicato ancora quali risorse della sanità saranno destinate a questa pratica.
Dopo un confronto avuto ieri in conferenza con i sindaci dei capoluoghi della Lombardia, il presidente dell’ANCI Lombardia e dell’UPL e i rappresentanti del Tavolo del Patto per lo Sviluppo, il presidente Attilio Fontana ha comunicato:
“Regione Lombardia, d’accordo con i sindaci del nostro territorio, con le associazioni di categoria e con le parti sociali, ha deciso di emanare un’ordinanza con la quale vengono disposte nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus“.
L’ordinanza è entrata in vigore da oggi 22 marzo 2020 fino al 15 aprile. Se fino ad un mese fa queste restrizioni sembravano una grossa violazione della libertà di tutti i cittadini, è una manovra necessaria per contenere il più possibile il virus.
Queste decisione, ha spiegato Fontana, è “dettata dal serrato confronto con le nostre autorità sanitarie che ci impongono di agire nel minor tempo possibile. La situazione non migliora anzi, continua a peggiorare. Non so più come dirlo: solo con l’estrema limitazione dei contatti interpersonali possiamo cercare di invertire questa tendenza“.