Coronavirus: in Veneto primi due casi di contagio

Coronavirus, accertati primi due casi di contagio in Veneto. Sono due anziani che sono risultati positivi al test.

Coronavirus, accertati primi due casi di contagio in Veneto. Sono due anziani che sono risultati positivi al test.

Si trovano ricoverati nel Reparto di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera di Padova. I tamponi sono risultati già positivi e i tamponi sono stati inviati all’Istituto Spallanzani di Roma per ricevere riscontri. Ora si attendono gli esiti dei secondi test. L’allerta è alta.

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Il sindaco della regione Veneto, Luca Zaia, si è recato a Padova per una teleconferenza da via degli Scrovegni, con il capo nazionale della Protezione Civile Angelo Borrelli.

Entrambi gli anziani abitano a Vo’ Euganeo, paese nella zona dei Colli. Secondo le prime informazioni che trapelano, le due persone rimaste contagiate frequentavano lo stesso bar. Si attende ancora conferma su questa notizia.

Oggi, 21 febbraio 2020, è stato accertato in Veneto il primo contagio da coronavirus. Fino ad oggi erano stati ricoverati 9 pazienti sospetti, tutti presentavano una lieve sintomatologia respiratoria ed erano rientrati da poco dalle aree più a rischio in Cina. Ai test di laboratorio sono risultati tutti negativi.

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Il presidente della regione veneta, Luca Zaia, ha dichiarato: “Seguiamo ora dopo ora l’evolversi della situazione, in contatto con il Commissario Borrelli e il Ministro Speranza. Per noi l’allerta è massima e ci stiamo preparando a un’eventuale emergenza più importante. Combattiamo un virus, per cui l’attenzione è totale. In caso di necessità, siamo pronti a intervenire su più piani e a tutti i livelli, anche in modo drastico se ve ne fosse bisogno. Già ora, comunque, interveniamo con tutte le azioni necessarie al minimo sospetto, anche che un cittadino veneto possa aver avuto contatti con persone infette o provenienti da zone infette”.

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Il presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciambetti, in una nota ha dichiarato:

“La rete sanitaria veneta ha già attivato tempo i protocolli previsti dal ministero della Salute e richiesti dalle autorità internazionali per contrastare la diffusione del contagio e garantire la salute dei cittadini. Dai medici di base sino al 118 e alla rete ospedaliera che fa perno sull’azienda ospedaliera di Padova, è già da tempo attivo il protocollo per l’individuazione e gestione dei casi sospetti. Non potevamo fare altrimenti: il virus non conosce frontiere e siamo tutti chiamati a mettere in pratica le norme elementari di prevenzione dalle più banali e semplici, come il lavarsi spesso le mani. Nessun allarmismo, ma prudenza ed estrema attenzione da parte di tutti. Il primo vaccino da fare è contro la disinformazione e le fake news”.