Coronavirus, la piccola Elisa la bimba nata durante l’emergenza è tornata a casa

La piccola Elisa la bimba nata durante l'emergenza Coronavirus è tornata a casa, la mamma ci racconta come stanno vivendo questa quarantena

Alessandra, una donna di Cremona è senz’altro stata capace di un’impresa incredibilmente coraggiosa. Certo, moltissime donne partoriscono, ma lei lo ha fatto in una situazione del tutto fuori dal comune. Questa donna ha affrontato il travaglio del parto durante l’emergenza sanitaria e in piena zona rossa.

Ospedale

Ma quando la vita deve sbocciare non guarda in faccia nessuno, nemmeno l’emergenza Coronavirus. E così la piccola Elisa è nata, nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo. La neo mamma Alessandra e suo marito hanno sfidato la pandemia e non si sono spostati da Cremona, nonostante il continuo aumento dei contagi.

Ospedale pediatrico

Alessandra ha dichiarato: “L’impatto non è stato semplice, le mascherine, il divieto di accesso ai parenti, norme decisamente indispensabili e rassicuranti. Anche in questi giorni l’ostetricia è il reparto più felice che c’è”.

I novelli genitori hanno rilasciato una lunga testimonianza, per raccontare l’esperienza poco ortodossa che hanno vissuto, a parlare è la mamma e dice:

La nascita di Elisa era prevista per il 27 febbraio. Dopo il primo caso di Codogno e l’arrivo a Cremona di altri casi di Coronavirus. Non nascondo di aver avuto una certa preoccupazione. Per un attimo mi è balenata anche l’idea di migrare, di andare a partorire altrove. Ma ho deciso di rimanere qui, a Cremona. Ha prevalso il desiderio di rimanere alla base, vicino (anche se a distanza) ai nonni e agli amici. Tutto andrà bene, mi son detta. Poi accade che Elisa non nasce al termine previsto, ma qualche giorno dopo, nella notte fra il 29 febbraio e il 1 marzo. Quando l’ospedale era già nel pieno dell’emergenza. L’impatto non è stato semplice, le mascherine, il divieto di accesso ai parenti, tutte norme protettive, decisamente indispensabili e rassicuranti”.

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Alessandra la mamma aggiunge:

“Io e mio marito Andrea (che con il suo pragmatismo è stato un grandissimo sostegno per me) siamo stati ricevuti nella tenda del pre-triage allestita al di fuori dell’ospedale. L’accoglienza è stata meravigliosa, persone super gentili che ci hanno dotato di tutti i presidi e accompagnato in reparto dove ho trovato un clima molto sereno, quasi più del solito. Ho avuto l’impressione di avere tante persone che si dedicassero a me, con cura e sensibilità. Mi sono sentita subito a mio agio”.

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Poi ci racconta dei suoi ricordi prima e dopo il parto e dice:

“E’ stato un parto dolce, e molto veloce, Elisa aveva fretta di nascere. Ho pensato che la forza dirompente della vita ha sempre la meglio. Anche in questi giorni l’ostetricia è il reparto più felice che c’è. Voglio ringraziare le ostetriche. Tutti mi hanno assistito nel modo che desideravo”.

Ospedale pediatrico

Ora che sono tornati a casa ci tengono a precisare che stanno rispettando le regole che questa quarantena sta imponendo a tutti. La loro permanenza in casa si sta rivelando decisamente più dolce e piacevole di tante altre persone. Sono impegnati in poppate e cambio di pannolini.

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I nonni hanno conosciuto la loro nipotina tramite video-chiamate. La tecnologia sta aiutando la gran parte dei cittadini, nel mantenerli vicini nonostante l’isolamento. I genitori di Elisa non nascondono i loro timori rispetto a quando sta accadendo, ma i sorrisi della dolcissima neonata fanno passare tutte le paure. Ci auguriamo che questa bella storia possa aiutare e rassicurare tutte le donne che stanno per partorire. Andrà tutto bene. questa è la prova che la vita vince sempre e bisogna aver fede e fiducia.