Coronavirus, l’infermiera Americana in lacrime: “Ho dovuto scegliere la mia vita, la mia famiglia e non il lavoro che amo”

L'infermiera Americana ha abbandonato il suo lavoro: "L'America non è pronta per il Coronavirus"

Il video di un infermiera statunitense sta facendo il giro del web. La sua dichiarazione carica di dolore sta aprendo gli occhi al mondo sulla difficoltà che il sistema sanitario statunitense presenta. La donna ha 30 anni e si chiama Imaris Vera. La donna rilascia una dichiarazione su Instagram: “Ho scelto la mia vita”. Imaris Vera ha scelto di lasciare il suo lavoro come infermiera per via dell’assenza di materiale sanitario di protezione a disposizione del personale medico.

Infermiere

Il messaggio di dolore della donna svela pecche e lacune del sistema sanitario statunitense, poco organizzato e sfornito di presidi di precauzione. Queste mancanze non garantire agli operatori sanitari un’adeguata sicurezza contro il virus mortale. L’ex infermiera nel suo messaggio rivela: “Non abbiamo mascherine, devo proteggere me stessa e la mia famiglia. Il mio reparto è stato convertito in unità Covid-19 ma nessuna di noi ha ricevuto il materiale per proteggersi. L’America non è pronta per affrontare l’emergenza Coronavirus”.

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Ecco le parole della ragazza su Instagram, insieme al video in cui le lacrime che le corrono sul viso confermano la sua disperazione:

“Ho scelto la mia vita oggi. I miei familiari hanno patologie preesistenti, che impedirebbero loro di poter usufruire del ventilatore nel caso contraggano il Covid-19 da me. Avevo un’idea diversa quando ho preso servizio nel mio reparto di terapia intensiva: mi aspettavo di vedere tutte le infermiere e lo staff con indosso le mascherine, ma non è stato così. Ogni stanza del reparto di terapia intensiva aveva un anticamera improvvisata creata con teli di plastica è una grande quantità di nastro”.

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While we’re all trying to come to terms with the harsh realities of life during a global pandemic, the medical professionals on the frontlines don’t have that luxury. Thousands of people are seriously ill, and it’s our doctors and nurses who are working around the clock to care for them. These and other health care workers are risking their own lives because many do not have the personal protective equipment (#PPE) they need to stay safe. For weeks, the pleas of these workers have largely gone unanswered. And while they’re waiting for the masks, gloves, and other essential supplies they desperately need, the numbers of infected people have skyrocketed. As of April 2, the Centers for Disease Control (#CDC) reports the total cases of #COVID19 in the United States as more than 200,000. More than 4500 people have died. That includes health care workers like New Jersey emergency room doctor #FrankGabrin, who died in his husband’s arms a week after testing positive for the new coronavirus, reported CNN. One nurse, #ImarisVera, who lives in Chicago, managed to buy her own N95 mask to wear at work. It’s the respirator recommended by the CDC for #healthcareprofessionals because it captures 95% of air particles when worn correctly. But Vera alleges that her manager told her she wasn’t allowed to wear it, even when caring for a COVID-19 patients in an ICU unit that had been converted to a designated COVID unit.

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Ma il suo racconto non finisce qui:

“La caporeparto stava distribuendo una singola mascherina ad ogni infermiera, insieme ad una busta di carta marrone contenente le loro anticamere personali. ‘Cosa succede se c’è una possibile contaminazione in quelle mascherine? Cosa ne è della mia sicurezza?’. La mia superiore mi ha detto: ‘ la sicurezza del nostro staff e la nostra priorità. Se riusciremo ad avere abbastanza presidi di protezione, possiamo considerare di fare indossare le mascherine chirurgiche al nostro staff, nelle prossime settimane”.

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L’ex infermiera è incredula dinanzi a queste parole e cerca un compromesso:

“Allora ho risposto: ‘Ma è aereo trasportata. Quelle mascherine non ci proteggeranno!’. La responsabile allora mi ha detto: ‘Solo quando il paziente è sottoposto a trattamenti come il ventilatore o la cannula è aereo trasportata’. Io ho replicato: ‘ il 90% dei nostri pazienti sono intubati, paralizzati e positivi al Covid-19”.

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Dopo questo la ragazza racconta di essere scoppiata in lacrime. Ha richiesto di poter indossare la sua mascherina personale, male le è stato negato. Così, convinta che la sua salute fosse in pericolo, ha abbandonato l’ospedale e l’impiego. La situazione in America è particolarmente tragica. Forse è vero che l’America non è pronta per questo virus letale.