Coronavirus – Non c’è ancora il via libera definitivo agli spostamenti tra regioni
Non c'è ancora il via libera definitivo agli spostamenti tra regioni, l'indice di rischio suscita molti dubbi sul via libera.
L’avvio della fase due ha sancito l’inizio del ritorno alla normalità per molte cose, ma non c’è ancora il via libera definitivo agli spostamento tra le regioni. Ci sarebbero dei dubbi, in particolare riguardo Piemonte e Lombardia, regioni in cui il covid-19 ha colpito molto duramente. Il governo dunque avrebbe ancora dei dubbi.
Per avere la conferma bisognerà infatti attendere il monitoraggio della situazione del 28 maggio. È necessario essere scrupolosi e decidere con molta attenzione. Il quadro che verrà delineato sulla situazione dei contagi permetterà ai governatori delle regioni di decidere. Si è svolto a riguardo un’incontro tra il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ed il governatore lombardo Attilio Fontana.
“Ci siamo confrontati in termini di carattere generale, sulla situazione della Lombardia e dell’intero Paese e abbiamo condiviso quanto sia importante non abbassare la guardia. Gli sforzi compiuti dai lombardi e dagli italiani sono stati grandi e non possono essere vanificati”.
L’attenzione è rivolta in particolare all’indice di rischio, ed ancora più nello specifico, all’indice di rischio netto e all’indice di rischio potenziale.
L’indice di rischio netto rappresenta il numero dei nuovi contagiati a settimana, mentre il secondo tiene conto del numero dei positivi ogni dieci mila abitanti.
L’epidemiologo Vittorio Demicheli spiega: “In base all’ultimo monitoraggio della scorsa settimana, la Lombardia ha 2,4 nuovi contagi a settimana ogni 10 mila abitanti. Il Veneto e la Toscana lo 0,4, Sardegna e Sicilia lo 0,1. In sintesi vuole dire che, vivendo in Lombardia, il rischio di sviluppare la malattia nel corso di una settimana è pari a 2,4 casi ogni 10 mila abitanti”.
Attualmente i positivi sono 24.477, dunque sono ancora presenti 24 persone ogni dieci mila che possono continuare ad infettare la popolazione.
“Sono dati che non possono essere ignorati e consigliano prudenza. In percentuale sulla popolazione le persone potenzialmente contagiose hanno ancora numeri significativi”, sostiene Demicheli.
Il Piemonte, che presenta un indice di rischio netto di 1,7 e un indice di rischio potenziale di 17,4 presenta una situazione simile alla Lombardia. Secondo il Corriere della Sera per questi motivi, si potrà decidere il rinvio dell’apertura dei confini regionali di entrambe per al massimo due settimane.