Coronavirus, si attende l’ok dell’Aifa per la sperimentazione del farmaco anti-artrite
L'Aifa valuta l'ok alla sperimentazione del farmaco anti artrite che è stato utilizzato all'ospedale Pascale di Napoli per combattere il coronavirus.
L’Aifa valuta l’ok alla sperimentazione del farmaco anti artrite che è stato utilizzato a Napoli per combattere il coronavirus.
Fino ad ora sono 11 i pazienti positivi al coronavirus che sono stati sottoposti al trattamento con il farmaco anti artrite tocilizumab.
Ad affermarlo è il presidente della fondazione melanoma e direttore dell’Unità di oncologia, melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto Tumori Irccs fondazione Pascale di Napoli che sta utilizzando questo farmaco anti artrite reumatoide ed ha dimostrato fino ad ora un’efficacia nel trattamento della polmonite interstiziale da covid 19.
“Permane un cauto ottimismo, e siamo in attesa delle indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco che sta facendo un lavoro eccezionale in tempi rapidissimi“.
Il dottore ha spiegato che da sabato 7 marzo sono stati trattati 11 pazienti, di cui 7 erano intubati e 4 con una marcata insufficienza respiratoria.
Dei 7 pazienti intubati, 5 hanno avuto un netto miglioramento dei parametri di funzionalità respiratoria, un paziente è ancora stazionario, mentre l’altro purtroppo è morto a causa di una progressione rapida del distress respiratorio dopo qualche ora dall’infusione del farmaco.
Gli altri pazienti ricoverati nel reparto che hanno ricevuto il trattamento negli scorsi giorni, hanno mostrato dei segni di miglioramento clinico, tra questi un paziente non è più in ossigenoterapia ad intermittenza.
“Continuano le segnalazioni di efficacia del farmaco negli altri centri coinvolti. Permane il cauto ottimismo e la necessità di una sperimentazione mirata“, ha ribadito Paolo Ascierto.
Il direttore generale Attilio Bianchi ha dichiarato: “Il modello collaborativo dell’Istituto Pascale sta manifestando in questa occasione tutta la sua potenzialità. Essere cauti è d’obbligo, e fiduciosi che lo studio clinico fornirà ulteriori elementi di valutazione”.
L’infettivologo dell’ospedale Cotugno di Napoli, Vincenzo Montesarchio, ha spiegato: “Non ho alcuna certezza circa l’approvazione. Il protocollo non è stato approvato da AIFA, ma è in valutazione”.