Coronavirus, un operatore sanitario fa la spesa e salta la fila, la gente lo riempie di insulti

Un operatore sanitario va a fare la spesa nella sua pausa pranzo e salta la fila, la gente infuriata lo riempie di insulti

Una scena sconcertante è avvenuta a Torino nelle ultime ore. Dopo 5 ore di turno e subito prima dell’inizio del turno successivo, quello pomeridiano, un operatore sanitario è stato insultato per non aver rispettato la fila al supermercato. Il ragazzo di 33 anni è un consulente psicologico nonché operatore di comunità terapeutica. All’ingresso di un Pam in zona Lingotto, verso l’ora di pranzo, ha usato il badge per usufruire della corsia preferenziale riservata a medici e operatori socio sanitari.

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Questo sembra aver scatenato la Furia della folla. “Str**o”, “Che scandalo questi giovani che non si vogliono svegliare presto al mattino”, “Ma dove vai, bast***o?”, queste le frasi che il ragazzo si è sentito rivolgere dalle persone in fila, inferocite. Sembra che nella zona di Torino non ci sia rispetto verso quelli che vengono considerati gli eroi di questa pandemia. La guardia giurata all’ingresso del supermercato ha scortato rapidamente all’interno del punto vendita il ragazzo e, dopo aver verificato l’autenticità del badge, gli ha permesso di fare la spesa.

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Questi episodi sono disdicevoli e questa rabbia ingiustificata. Perché accanirsi contro chi lotta con noi e per noi contro questo virus? Il giovane avrebbe anche voluto spiegarsi e soprattutto rispondere agli insulti, ma questo gli è stato impedito dalla folla stessa che non ha smesso di urlare neanche quando il 33 enne era già entrato nel punto vendita.

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Provvidenziale l’intervento della guardia giurata. Successivamente l’operatore aggredito ha rilasciato alcune dichiarazioni:

Sono andato nella pausa pranzo, tra il lavoro in studio, iniziato alle 7.30 del mattino e il turno, che ho finito alle 20.30, perché ovviamente facendo più turni è normale che non ho altri momenti. Fino ad ora avevo cercato di evitare comunque la corsia preferenziale, ma oggi non avevo altra possibilità. All’ingresso mi hanno chiesto il tesserino, l’ho fatto vedere”.

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Il racconto prosegue:

“La guardia mi ha quindi fatto passare, ma subito dalla coda si sono sollevati insulti di ogni genere. Stavo per rispondere che sono un operatore sanitario, ma la guardia mi ha fatto entrare. Le persone in coda, però, continuavano a urlarmi contro le peggio cose, è stato assurdo”. Sconvolgente e vergognoso, certe cose non dovrebbero accadere per nessun motivo al mondo.