“Cosa c’era accanto a lei” Morte Simona Cinà, il drammatico racconto della gemella: un particolare non è passato inosservato ai suoi occhi
Indagini in corso sulla morte di Simona Cinà, trovata nella piscina di una villa a Bagheria; emergono dubbi su alcol, segni sul corpo e tracce di sangue, mentre la famiglia chiede chiarezza
Le indagini sulla morte di Simona Cinà, una giovane di 21 anni trovata priva di vita sul fondo di una piscina a Bagheria, proseguono con intensità. La ragazza era presente a una festa di laurea quando è avvenuto il tragico incidente. Le autorità stanno esaminando varie ipotesi riguardo alle cause del decesso, con particolare attenzione a un possibile malore o a una caduta in acqua. A seguito delle preoccupazioni espresse dalla famiglia della vittima, la Procura ha fornito chiarimenti su alcuni dettagli significativi, come il sequestro dei vestiti di Simona e il tentativo di salvataggio da parte di due partecipanti alla festa, i quali hanno collaborato con gli inquirenti.

Le indagini e le dichiarazioni della Procura
Le indagini sulla morte di Simona Cinà sono state avviate immediatamente dopo il ritrovamento del corpo. La Procura ha confermato che la giovane è stata trovata sul fondo della piscina, ma ha anche sottolineato che sono in corso analisi approfondite per determinare con esattezza la dinamica degli eventi che hanno portato a questa tragedia. Gli inquirenti hanno esaminato il comportamento degli invitati alla festa e hanno raccolto le testimonianze di chi era presente. La Procura ha specificato che il sequestro dei vestiti della ragazza è stato effettuato per garantire la raccolta di prove utili all’indagine. Inoltre, è stato confermato che due persone si sono tuffate in acqua nel tentativo di salvarla, mostrando così un immediato intervento da parte degli altri partecipanti.
Le tracce di sangue e le dichiarazioni della sorella
Un elemento che ha suscitato particolare attenzione è rappresentato dalle tracce di sangue trovate nei pressi della piscina. Roberta, la sorella gemella di Simona, ha rivelato di aver scoperto il sangue mentre cercavano lo zaino della giovane. Ha descritto la scena, riferendo di un ragazzo che, in preda all’agitazione, si era ferito a un piede e che non ha mostrato segni di empatia nei confronti della famiglia della vittima. Roberta ha espresso il suo stupore per il comportamento del giovane, che conosceva Simona e non ha cercato di contattarla o di mostrarsi dispiaciuto. Questo episodio ha alimentato ulteriormente i dubbi sulla dinamica della tragedia, sollevando interrogativi su cosa sia realmente accaduto durante la festa.
Punti controversi e chiarimenti della Procura
La famiglia di Simona Cinà ha manifestato sin dall’inizio delle preoccupazioni riguardo a vari aspetti che non sembrano tornare nella vicenda. Tra queste, i segni rossi sul corpo della giovane, l’assenza di alcolici e il fatto che i vestiti di Simona non siano stati trovati. La Procura ha risposto a queste preoccupazioni, confermando che erano presenti alcolici e bottiglie nei pressi del bar allestito per la festa. Ha anche chiarito che i vestiti di Simona sono stati sottoposti a sequestro e che i lividi sul suo corpo possono essere attribuiti ai tentativi di rianimazione effettuati dai suoi amici. Al momento, i partecipanti alla festa si sono dimostrati collaborativi con le autorità e si attendono i risultati degli esami tossicologici e dell’autopsia per comprendere meglio le cause della morte e se vi siano altre sostanze coinvolte.