Cos’è la “paralisi di Bell”, quali sono i sintomi e come si cura la patologia che ha colpito Simona Ventura

Non è la sola celebrità ad averne sofferto

Simona Ventura ha condotto l’ultima puntata di Citofonare Rai 2 con la collega e amica Paola Perego visibilmente provata. I telespettatori sono rimasti subito scioccati, notando che c’era qualcosa di diverso dal solito: metà viso della presentatrice era bloccato. Il male ha un nome ben preciso: paralisi di Bell, una condizione che colpisce improvvisamente i muscoli di un lato del viso a causa di un’infiammazione del nervo facciale.

Dello stesso problema ne hanno già risentito in passato diverse celebrità, anche internazionali, da Sylvester Stallone a George Clooney fino a Justin Bieber. Ma cosa ne sappiamo di preciso in merito? Quanto è serio, in che modo se ne individuano le case e quali sono i rimedi da porre in pratica? Andiamo a scoprirlo insieme.

Simona Ventura: che cos’è la paralisi di Bell

Ventura Simona

La paralisi di Bell è, fortunatamente, solo una complicazione provvisoria. Del resto, la stessa Supersimo ha invitato i fan a stare tranquilli perché non vi era nulla di davvero allarmante. Si è trattato giusto di un disturbo passeggero, frutto del freddo. In generale, la causa è sconosciuta (idiopatica), ma può essere legata a infezioni virali (herpes simplex), traumi o ulteriori condizioni mediche.

Citofonare Rai 2 Simona Ventura

Se il fattore scatenante è abbastanza vago, lo stesso non si può dire a proposito di sintomi: debolezza o paralisi dei muscoli facciali (con le conseguenti difficoltà a sorridere, a chiudere un occhio, ecc.), caduta della palpebra, disagio nel parlare e mangiare, ipersensibilità al suono.

Simona Ventura con la paralisi di Bell

Detto ciò, è lodevole la forza di volontà di Simona Ventura, la quale, pur essendo visibilmente provata, ha portato avanti gli impegni assunti con la TV di Stato. Di sicuro, il suo medico di fiducia le avrà dato degli ottimi consigli su come riprendersi, in vista del matrimonio col suo amato Giovanni Terzi. Una delle soluzioni prevalenti consiste in una terapia a base di corticosteroidi.