Davide Acampora, amico di Pietro Genovese racconta cos’è accaduto quella notte

Gli inquirenti hanno sentito Davide Acampora, amico di Pietro Genovese, come persona informata sui fatti; ecco cosa ha visto quella notte

Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli hanno perso la vita mentre attraversavano il corso Francia. Gli inquirenti stanno cercando di capire la dinamica esatta di quel tragico incidente che ha portato via la vita a due sedicenni. Uno dei testimoni chiave in questa triste vicenda è Davide Acampora, amico di Pietro Genovese. Ecco cosa ha raccontato il giovane agli inquirenti.

 

Davide Acampora, 20 anni, si trovava sul sedile anteriore accanto a Pietro Genovese e ha visto abbastanza bene quello che è accaduto quella maledetta notte. Le sue parole, da una parte, rafforzano la versione di Pietro Genovese. In giovane, infatti, ha detto:

“Quelle due ragazze sono sbucate all’improvviso, correvano mano nella mano. Mi creda, era impossibile evitarle. Pioveva, era buio, ma ricordo perfettamente cos’è successo: ho visto due sagome apparire dal nulla e poi il corpo di una di loro rimbalzare sopra il cofano”.

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Poi continua a parlare di quello che è successo nella notte in cui Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli hanno perso la vita:

“Mentre passavamo davanti ad una macchina che aveva rallentato alla nostra destra sono sbucate due sagome. Correvano. Credo volessero scavalcare il guardrail per raggiungere l’altro lato della strada. Ricordo di aver sentito un botto tremendo. E di aver visto una sopra il cofano dell’auto. Tutto è successo in una frazione di secondo”.

Ma, la sua testimonianza prosegue con una seconda parte in cui Davide Acampora si lascia sfuggire un dettaglio che cambia molto la posizione di Pietro Genovese: ammette di aver consumato alcol insieme a lui, precisando, però, che quest’ultimo non sarebbe stato ubriaco. Precisazione inutile, considerando che un neopatentato non dovrebbe bere nemmeno una goccia d’alcol quando guida la macchina. I tre ventenni erano stati a casa di amici a festeggiare il ritorno di un ragazzo dall’Erasmus e avevano consumato qualche bicchiere di vino senza, però, ubriacarsi.

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Poi Davide Acampora dichiara che la macchina dell’amico Pietro Genovese non andava così veloce, aggiungendo:

“Anche volendo non avremmo potuto correre. Su Corso Francia era appena scattato il semaforo verde e l’auto era ripartita da poco”.

Ci sono, però, alcuni dettagli nella testimonianza di Davide Acampora che gettano ombre su Pietro Genovese. Le forze dell’ordine avevano ritirato la patente al figlio del regista Paolo Genovese perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Le gliel’avevano ritirata per ben due volte! Pietro, infatti, aveva ripreso la patente da poco, dopo la seconda sospensione. In più, Davide Acampora ammette che, ogni tanto, Pietro Genovese fumava una canna e che gli piaceva correre con la macchina ma senza essere spericolato.

“Quello che è successo non si poteva evitare. Io sono sceso di corsa dalla macchina e ho visto il corpo di una delle due ragazze per terra, mi sono avvicinato per sentire il battito ma non si muoveva. Poco più avanti mi sono accorto che c’era anche un’altra ragazza. Le macchine continuavano a camminare, ricordo di aver visto una, forse due macchine investirle di nuovo”.

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Infine, per concludere, il giovane parla di quello che lui e l’altro ragazzo presente nella macchina, Tommaso Edoardo Destroje Fornari Luswergh, provano in questo momento:

“Sta malissimo, piange tutto il giorno, siamo molto preoccupati per lui. Sono distrutto, da quella sera io, Pietro ed Edoardo non dormiamo più, non mangiamo più, ma siamo vivi. Quando me la sentirò la prima cosa che voglio fare è portare una corona di fiori a Corso Francia. Gaia e Camilla avevano solo pochi anni meno di me. Quello che è successo è un dramma per tutti”.