Davide Paitoni ha telefonato al padre prima di togliersi la vita

Poche ore prima di togliersi la vita, Davide Paitoni ha parlato al telefono con suo padre, dicendogli di farsi la sua vita e di stare bene

Nelle ore precedenti al suicidio, Davide Paitoni ha parlato con suo padre. A raccontarlo è stato proprio Renato Paitoni, padre del 40enne che si è tolto la vita nel carcere in cui era rinchiuso per l’efferato omicidio di Daniele, il suo figlioletto di 7 anni. I due si sarebbe sentiti telefonicamente e l’uomo avrebbe detto al padre di stare tranquillo e di farsi una vita.

Delitto Davide Paitoni

Una vicenda, quella legata all’omicidio del piccolo Daniele Paitoni, che continua a far parlare di sé nonostante siano passati dei mesi.

Negli ultimi giorni è tornata alla cronaca poiché Davide, papà di Daniele, reo confesso dell’omicidio del piccolo, ha deciso di togliersi la vita all’interno della sua cella nel carcere di San Vittore a Milano.

Il 40enne ha compiuto l’estremo gesto nella notte tra lunedì e martedì scorsi, mettendosi un cerotto nel naso e rimanendo così soffocato.

A spingere l’uomo a togliersi la vita, oltre probabilmente al ritorno di coscienza avuto in questi mesi, la decisione del Giudice sulla richiesta di una perizia psichiatrica che l’uomo aveva fatto recapitare al Tribunale tramite il suo legale. Richiesta che il giorno prima del suicidio, era stata respinta.

La telefonata di Davide Paitoni al padre

Omicidio del piccolo Daniele Paitoni

L’ultimo a parlare con Davide Paitoni, stando a quanto riportato dal quotidiano locale “La Prealpina“, è stato Renato Paitoni, suo padre.

L’anziano è stato inconsapevolmente uno dei protagonisti della vicenda fin da quel maledetto primo gennaio. Suo figlio Davide era agli arresti domiciliari a casa sua ed è proprio lì che ha ucciso Daniele, il suo nipotino, nascondendolo in un armadio.

Lo stesso Davide aveva poi mandato un messaggio al padre dicendo di non aprire l’armadio.

Omicidio di Daniele Paitoni

Il padre di Davide ha raccontato di aver parlato al telefono con il figlio lunedì mattina, poche ore prima che si togliesse appunto la vita.

L’ho sentito lunedì e mi ha detto di stare bene. Mi ha detto che lo trattavano veramente bene e che non poteva lamentarsi di nulla. che erano bravi. Poi mi ha chiesto di farmi la mia vita e di cercare di stare bene.

Nessun indizio, dunque, che avrebbe potuto far pensare all’uomo ciò che stava già girando nella mente di suo figlio.