Devastante frana colpisce il Paese, una tragedia senza precedenti: più di mille morti 

Una frana devastante in un villaggio del Darfur, Sudan, ha causato oltre mille morti, lasciando un solo sopravvissuto e colpendo una comunità già provata da conflitti e crisi umanitaria

Un disastro naturale ha colpito un villaggio di montagna in Sudan, provocando la morte di oltre mille persone. Questo tragico evento ha trasformato una comunità in un cumulo di macerie e fango in poche ore. Secondo il Movimento per la Liberazione del Sudan (MLS), un gruppo ribelle attivo nella regione, solo un abitante è riuscito a salvarsi. Gli stessi ribelli hanno lanciato un appello urgente alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie per denunciare la gravità della situazione.

La calamità si è verificata domenica, a seguito di giorni di piogge torrenziali che hanno reso il terreno instabile. Nel villaggio si erano rifugiate molte famiglie in fuga da altre aree colpite dal conflitto, sperando di trovare sicurezza lontano dai combattimenti. La frana, di enormi dimensioni, ha colpito Tarasin, situato tra le montagne Marra nel Darfur occidentale, cancellandolo quasi completamente dalla mappa.

Frana in Sudan, morte di oltre mille persone

L’area colpita dalla frana è storicamente una delle più vulnerabili del Sudan, aggravata dall’attuale conflitto che oppone l’esercito sudanese alle Rapid Support Forces (RSF), un gruppo paramilitare che esercita il controllo su gran parte del Darfur. Secondo le stime delle Nazioni Unite, la crisi attuale in Sudan è considerata tra le più gravi del Ventunesimo secolo. Si registrano circa 12 milioni di persone sfollate su una popolazione di 50 milioni, con un bilancio di almeno 150 mila morti e vasti territori inaccessibili per le operazioni di soccorso.

Il Darfur, una vasta regione che confina con Libia, Ciad, Repubblica Centrafricana e Sud Sudan, non è nuovo a simili tragedie. Dal 2003, il territorio è stato teatro di violenze su base etnica che sono state descritte da vari osservatori come un vero e proprio genocidio, con intere comunità massacrate e villaggi distrutti. Le tensioni etniche e i conflitti locali hanno contribuito a creare un contesto di instabilità che rende la regione particolarmente suscettibile a disastri naturali e emergenze umanitarie.

La situazione attuale si complica ulteriormente dalle recenti dichiarazioni delle RSF, che a fine luglio hanno proclamato la formazione di un governo parallelo, sfidando l’autorità del governo centrale. A marzo, il gruppo paramilitare si è ritirato da Khartum, spostandosi verso ovest, mentre il MLS, fino a quel momento in una posizione di relativa neutralità, continua a controllare le aree più elevate delle montagne Marra. Questa regione, ora afflitta da una delle peggiori catastrofi naturali della sua storia recente, porta il peso di un futuro incerto per i sopravvissuti e le famiglie sfollate.