“Dico tutto, voglio essere pagata” Delitto di Garlasco, emerso un clamoroso audio di una delle gemelle Cappa
Nuove prove e testimonianze emergono sul delitto di Garlasco, riaccendendo le polemiche sul caso di Chiara Poggi e mettendo in discussione le responsabilità di Alberto Stasi, condannato per l'omicidio.
Il delitto di Garlasco, un caso che ha affascinato e diviso l’opinione pubblica per oltre diciassette anni, torna alla ribalta grazie a nuove rivelazioni. La trasmissione Le Iene, in onda su Italia 1, presenterà stasera, martedì 20 maggio, prove inedite e testimonianze che potrebbero riaccendere il dibattito sulle responsabilità legate all’omicidio di Chiara Poggi, la giovane trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. La puntata include registrazioni, messaggi vocali e il racconto di un testimone che fino ad ora era rimasto nell’ombra.

L’individuo, noto con il nome fittizio di “Carlo”, ha rivelato di aver avuto una conversazione, pochi giorni dopo l’omicidio, con una donna di Tromello, residente nei pressi della casa della nonna materna delle gemelle Cappa, cugine della vittima. Secondo le informazioni fornite, la donna avrebbe assistito a una scena inquietante: Stefania Cappa, non indagata, si sarebbe recata nella vecchia abitazione, mostrando segni evidenti di agitazione e portando con sé un pesante borsone.
Questo comportamento ha suscitato sospetti, poiché, secondo la testimone, le gemelle non erano mai state avvistate in quel luogo prima. Carlo ha affermato che “Stefania era nel panico” e ha aggiunto di aver sentito successivamente “il rumore di qualcosa gettato in un fosso”. Questi dettagli si aggiungono ad altri elementi che complicano ulteriormente la già intricata vicenda.
Garlasco, a Le Iene l’audio choc di Paola Cappa: “Arriverà il giorno che dirò tutto”
Un ulteriore elemento di rilevanza è rappresentato dalle telefonate tra la madre di Andrea Sempio, attualmente indagato e la cui impronta è stata trovata accanto al corpo di Chiara, e l’inviato della trasmissione, Alessandro De Giuseppe. Queste conversazioni risalgono a prima della divulgazione pubblica del coinvolgimento del figlio nelle indagini. Durante uno scambio, la madre ha cercato di difendere Andrea, menzionando l’esistenza di una testimone che avrebbe assistito a un litigio tra Chiara Poggi e una delle sue cugine il giorno precedente alla tragedia. Questo episodio, tuttavia, non è mai stato denunciato né alle autorità né in altre sedi. “In pochi credono davvero che Alberto sia l’assassino”, ha dichiarato la donna in quell’occasione.
Un altro elemento scottante riguarda i messaggi vocali inviati da Paola Cappa, sorella gemella di Stefania, anch’essa mai indagata. Questi messaggi, indirizzati a Francesco Chiesa Soprani, sono stati integralmente consegnati alla redazione de Le Iene, inclusi quelli in cui si fa riferimento a una frase enigmaticamente potenziale per incastrare Alberto Stasi, l’unico condannato per il delitto. La frase, “Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”, non è presente né nei messaggi scritti né in quelli vocali. Tuttavia, emerge un audio in cui Paola afferma: “Guarda io non ho mai aperto bocca, però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni… però dirò tutto, tutto, tutto, tutto”.
Le anticipazioni di Italia 1 mettono nuovamente in discussione l’impianto accusatorio che ha portato alla condanna definitiva di Stasi a 16 anni di carcere. A distanza di anni, con l’indagine riaperta, si ripresentano nuovi dubbi, piste trascurate e testimonianze dimenticate, mentre emergono nuovi attori in questa drammatica vicenda. Come suggerisce il inquietante messaggio vocale, il giorno in cui verrà rivelata tutta la verità potrebbe non essere così lontano.