Donatella morta suicida in carcere: il messaggio del giudice di Sorveglianza che l’aveva seguita

Non si dà pace perché poteva fare di più

Non si dà pace il giudice di Sorveglianza che ha seguito a lungo il caso della giovane 27enne Donatella, morta suicida in carcere. La ragazza ha scritto una lunga lettera al fidanzato nella quale gli chiede scusa per un gesto difficile da capire. Una sua amica, invece, ha deciso di leggere la lettera di scuse che il giudice ha scritto a Donatella.

Il magistrato che doveva occuparsi del recupero di Donatella al suo funerale, attraverso una lettera letta da un’amica, chiede scusa alla 27enne per aver fallito. Il giudice di Sorveglianza Vincenzo Semeraro non si dà pace per la morte della detenuta morta suicida per aver inalato troppo gas il 2 agosto scorso nel carcere di Montorio.

Se in carcere muore una ragazza di 27 anni così come è morta Donatella, significa che tutto il sistema ha fallito. E io ho fallito, sicuramente.

A leggere la lettera all’altare durante il funerale nella chiesa di Castel d’Azzano, in provincia di Verona, in Veneto, è Micaela, un’amica di Donatella, che si fa portavoce del dolore di Vincenzo Semeraro.

Conoscevo Donatella dal 2016, avevo lavorato con lei e per lei in tante occasioni, l’ultima delle quali nel marzo scorso, allorché la inviai in comunità a Conegliano. Inutile dire che la sensazione che provo è quella di sgomento e dolore… So che avrei potuto fare di più per lei, non so cosa, ma so che avrei potuto fare di più.

Il giudice, nella mail inviata all’amica di Donatella, chiede di

portare le mie condoglianze ai familiari, anche se in questo momento ho pudore, perchè chi era vicino a Donatella possa provare nei confronti delle istituzioni e di chi, più o meno degnamente, le rappresenta.

Donatella morta suicida in carcere: in chiesa al funerale anche il fidanzato Leo

Era presente anche il fidanzato Leo, che aspettava la scarcerazione di Donatella per andare finalmente a vivere insieme. Mentre Micaela, a nome degli amici di Donatella, risponde così alle parole del giudice:

Sicuramente la Sorveglianza sbaglia, ritarda, ma non in questo caso. La conoscevano, conoscevano la sua fragilità. oserei dire ci tenevano. Entrambi i magistrati hanno trovato il modo di fare arrivare le loro condoglianze.