Donna muore e vieta alla figlia di partecipare al funerale

Una donna muore, ma prima lascia scritta una richiesta davvero insolita per le sue esequie: non vuole la figlia al funerale

In questi giorni si discute molto di una donna che, per suo espresso desiderio, sul suo manifesto funebre ha fatto scrivere che vietava alla figlia e al genero di partecipare ai suoi funerali. La donna si chiama Anita e ha fatto un’unica richiesta: al suo funerale non dovevano partecipare né la figlia né il genero.

funerali

La donna voleva essere più che certa che i due non presenziassero e ha fatto scrivere le sue ultime volontà sui manifesti funebri che sono stati affissi in paese.

Ci troviamo a Fontanafredda, un piccolo comune nel Friuli Venezia Giulia. Sui manifesti funebri di questa donna di 86 anni c’è la scritta (in nero e bordata di rosso) che dice: “Come espressamente richiesto dalla cara Anita, non è gradita la presenza della figlia e del genero“. Abbastanza chiaro, no?

tomba

I manifesti sono stati fatti stampare dall’altro figlio della donna, il quale ha ribadito che sta solamente seguendo le ultime volontà della madre, morta nell’ospedale di Spilimbergo in provincia di Pordenone.

E’ lui a spiegare il perché di questa scelta. La madre, infatti, era in causa con la sorella: il disaccordo fra le due era tale che la donna aveva cambiato le serrature di casa per evitare qualsiasi rapporto o intromissione della figlia.

cimitero

I funerali si sono svolti nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, anche se la scelta della donna ha fatto discutere non poco. Ma la domanda è: la figlia e il genero avranno accettato la richiesta della madre di non presenziare? Effettivamente, stampato nero su bianco così, la loro presenza sarebbe potuta apparire di cattivo gusto.

Anche se è vero che con la morte di mezzo, alcune faide famigliari sarebbe bene accantonarle. Ma se i due si fossero presentati, cosa sarebbe dovuto accadere? Sarebbero stati cacciati via? Sarebbe stato chiesto loro di allontanarsi? E se non avessero voluto farlo? Quella richiesta della madre ha valore di legge o rimane un semplice desiderio in punto di morte?