Dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, rompe il silenzio Giacomo Frazzitta

"Potrebbe decidere di riparare ai reati commessi", le parole di Giacomo Frazzitta dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro

Dopo l’arresto del boss Matteo Messina Denaro e dopo l’appello pubblicato da Piera Maggio, rompe il silenzio anche l’avvocato Giacomo Frazzitta, che da sempre si batte per la ricerca della piccola Denise Pipitone.

Giacomo Frazzitta e la cattura del boss

Durante una chiamata con l’agenzia stampa italiana DIRE, il legale ha voluto dire la sua opinione. Ecco le sue parole:

Un messaggio messo in una bottiglia e lanciato nell’oceano: la speranza è che Messina Denaro, visto il suo ruolo in Cosa Nostra, possa essere a conoscenza di informazioni importanti sulla scomparsa di Denise e che, eventualmente, decida di riparare in parte ai reati che ha commesso aiutando la giustizia a fare luce sul caso. Sarebbe bello.

Giacomo Frazzitta e la cattura del boss

Perché Giacomo Frazzitta e Piera Maggio chiedono che venga posta una tale domanda al boss, che per 30 anni ha vissuto libero, senza che nessuno lo riconoscesse? E cosa potrebbe sapere sulla scomparsa di Denise Pipitone?

Non pensiamo che Messina Denaro possa essere stato coinvolto nella scomparsa di Denise ma se per 30 anni ha comandato la mafia nel Trapanese, allora potrebbe essere a conoscenza di qualcosa.

L’appello di Piera Maggio

Lo ha spiegato anche la stessa Piera Maggio nei commenti su Facebook, sotto l’appello che ha rivolto allo Stato Italiano.

La sua bambina è scomparsa il 1 settembre nel 2004, quando a capo di tutto c’era Matteo Messina Denaro. Subito dopo l’allarme, le forze dell’ordine hanno effettuato dei veri e propri controlli a tappeto, bloccando qualsiasi attività, comprese quelle della mafia.

Giacomo Frazzitta e la cattura del boss

Il boss potrebbe essersi chiesto il motivo e potrebbe aver incaricato qualcuno di scoprire perché tutto quel movimento che ostacolava i suoi affari. E come fa il capo a non sapere tutto?

Quindi, la madre della bimba scomparsa da Mazara del Vallo non vuole dire, con le sue disperate parole, che Matteo Messina Denaro sia coinvolto nel rapimento della figlia, ma semplicemente che possa sapere chi sia stato e persino dove sia oggi.

Chiede allo Stato Italiano di porgli una semplice domanda, che potrebbe non portare a nulla o che, invece, potrebbe mettere fine alla sua lunga agonia. Sono 18 anni che Piera Maggio cerca Denise Pipitone e non si fermerà, finché non arriverà alla verità.

Il precedente ricordato da Giacomo Frazzitta

Il legale di Piera Maggio ha anche voluto ricordare un precedente sulla scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana. A quei tempi, il boss di Palermo Salvatore Lo Piccolo diede il via ad una sua interna indagine, per scoprire cosa fosse accaduto ai due imprenditori. E Matteo Messina Denaro potrebbe aver fatto lo stesso.

Mi rendo conto che la caratura del personaggio non lascia sperare in nessuna collaborazione con la giustizia, ma la richiesta della madre di Denise è assolutamente legittima.