“Dovrà farlo anche lui” Chi è Alessandro Biasibetti oggi frate, amico di Sempio e ex di Angela Taccia
Alessandro Biasibetti, frate domenicano e amico di infanzia di Marco Poggi, è stato convocato dagli inquirenti per fornire il suo DNA nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi.
Casi di omicidio e indagini complesse attirano sempre l’attenzione dell’opinione pubblica, specialmente quando coinvolgono figure note o legami intricati tra i vari attori. Nel caso di Chiara Poggi, uccisa nel 2007 a Garlasco, emerge un nuovo nome tra le indagini: Alessandro Biasibetti, frate domenicano e amico dell’entourage che gravitava attorno alla vittima e alla sua famiglia. La procura di Pavia ha richiesto il prelievo del Dna di Biasibetti nell’ambito delle indagini in corso.
Chi è Alessandro Biasibetti e il suo legame con i Poggi
Alessandro Biasibetti ha frequentato fin da giovane l’ambiente cattolico, avvicinandosi alla vita religiosa dopo aver terminato gli studi liceali a Vigevano e aver proseguito la sua formazione all’Università di Pavia. La sua conoscenza con la famiglia Poggi risale a quegli anni, essendo amico di Marco Poggi, e ha fatto parte di una comitiva che includeva altri giovani, come Andrea Sempio e Roberto Freddi. Un aspetto interessante è il suo legame con Angela Taccia, fidanzata di Sempio e attuale avvocata. Biasibetti, pur non avendo avuto rapporti diretti con Chiara Poggi a causa della differenza d’età, era un frequentatore assiduo della villetta di via Pascoli.
Le autorità hanno deciso di effettuare confronti biologici tra il Dna di Biasibetti e quello di altre persone che frequentavano l’abitazione al momento del delitto. Le indagini hanno già portato a un interrogatorio di Biasibetti nel 2008, un anno dopo l’omicidio, quando si cercava di ricostruire la rete di relazioni sociali attorno alla vittima. In quell’occasione, Biasibetti dichiarò di non avere frequenze dirette con Chiara, ma confermò le sue visite alla casa, spesso in bicicletta. È importante notare che non vi erano sospetti nei suoi confronti, poiché al momento della tragedia si trovava in vacanza in Trentino con la famiglia Poggi.

La richiesta di un nuovo interrogatorio e l’analisi del Dna evidenziano un interesse rinnovato da parte delle autorità, che cercano di ricostruire ogni dettaglio utile per fare luce su un caso che continua a suscitare domande e speculazioni. Biasibetti sarà di nuovo ascoltato per fornire ulteriori dettagli sul gruppo di amici che ruotava attorno ai Poggi, a quasi due decenni dal delitto di Chiara. La sua testimonianza, unitamente ai test di laboratorio, potrebbe rivelarsi cruciale per la prosecuzione delle indagini.
Le indagini e i nuovi sviluppi
Le indagini relative all’omicidio di Chiara Poggi hanno visto vari sviluppi nel corso degli anni, ma l’interesse per il caso è rimasto costante, generando un’attesa da parte della comunità e dei media. Con il passare del tempo, la procura di Pavia ha ritenuto necessario approfondire alcune piste lasciate in sospeso, tra cui quella che coinvolge Alessandro Biasibetti. La richiesta di un prelievo del Dna non è solo una formalità, ma un passo strategico per garantire che ogni possibile collegamento al caso venga esaminato.
La ripresa delle indagini ha portato a un riesame di elementi già noti, come le testimonianze di amici e conoscenti della vittima. La procura ha sottolineato l’importanza di ricostruire le interazioni sociali di Chiara e di comprendere meglio il contesto in cui si sono svolti i fatti. Biasibetti, essendo parte della cerchia sociale, rappresenta un tassello significativo in questo mosaico investigativo. Le autorità sono particolarmente interessate a capire se ci sono state dinamiche di gruppo che potrebbero aver avuto un impatto sugli eventi di quella tragica notte.
Le indagini non si limitano esclusivamente a Biasibetti, ma abbracciano un ampio spettro di persone che, in vari modi, hanno avuto a che fare con la vittima o il suo ambiente. Il caso di Chiara Poggi, pur essendo passato molto tempo dall’omicidio, continua a ricevere attenzione e analisi, con la speranza che nuovi elementi possano emergere e contribuire a dare giustizia.
La complessità del caso e il suo lungo iter giudiziario hanno reso fondamentale un approccio meticoloso da parte degli inquirenti. Con l’acquisizione del Dna di Biasibetti prevista per il mese prossimo, si attende di vedere quali evoluzioni prenderà l’inchiesta e se porterà a nuove scoperte significative.