Dozzine di carcerati si radunano per combattere il Coronavirus

Dozzine di carcerati si radunano di spontanea volontà, per compiere un gesto che sta dando una grande lezione al mondo. per combattere il Coronavirus, hanno deciso di unire le forze. Ecco cosa stanno facendo.

Tutti siamo imperfetti perché tutti siamo umani. Chi più, chi meno, durante la nostra esistenza siamo propensi a commettere degli errori, spesso anche gravi, che ci portano su strade tortuose, o a dover pagare un caro prezzo. Ma questo non significa che non possiamo essere migliori o non possiamo cercare di rimediare al male compiuto.

È proprio questo che ci sta sta dimostrando un gruppo di detenuti in un carcere del Guatemala. Davanti al dolore e al panico creato da questa pandemia che ha coinvolto il mondo, i detenuti più pericolosi di un carcere hanno deciso di agire per cercare di aiutare la comunità e il loro paese a far fronte a questa emergenza.

Uomini di gang diverse, che in passato sono stati rivali, si riuniscono ogni giorno di loro spontanea volontà per cucire e creare delle mascherine da donare al personale medico e ai cittadini che più ne hanno bisogno.

La cosa più bella è che ognuno di loro ha un compito importante e che sono loro stessi a decidere ogni giorno di svolgere questa attività, dando un’importante lezione al mondo: tutti possiamo essere migliori e tirare fuori il buono che c’è in noi.

“Se in passato questi giovani hanno commesso degli errori o hanno fatto qualche tipo di danno, oggi quelle mani stanno generando vita. Queste maschere in questa crisi rappresentano la vita e questo è ciò che questi giovani stanno dando oggi al Guatemala “, ha sottolineato Francisco Molina, capo del Segretariato presidenziale del welfare sociale.

L’obbiettivo è quello di creare 10.000 mascherine per aiutare il paese e la comunità che manca di adeguati dispositivi di autotutela contro il Coronavirus.

“Stiamo facendo tutto questo per una giusta causa: cercare di rallentare la propagazione del virus per il bene di tutti ” ha detto Bryan, un detenuto del penitenziario Guatemalo.

Questi uomini stanno facendo un ottimo lavoro e stanno dimostrando al mondo che tutti possiamo fare la nostra parte per unirci nella lotta contro il Covid-19.