Elisa Pomarelli, 500 persone partecipano alla fiaccolata
Più di 500 sono scese in piazza ieri sera per partecipare alla fiaccolata di solidarietà per Elisa Pomarelli, la ragazza di 28 anni scomparsa dal 25 agosto.
In tanti, più di 500, sono scesi in piazza ieri sera per partecipare alla fiaccolata di solidarietà per Elisa Pomarelli, la ragazza di 28 anni scomparsa dal 25 agosto insieme al suo amico Massimo Sebastiani.
Sebastiani è indagato per omicidio e occultamento di cadavere e nei giorni scorsi, i Ris sono stati nella sua casa di Carpaneto per cercare tracce.
Alla fiaccolata ha partecipato anche la famiglia di Elisa, la mamma Maria Cristina Dal Capo, ha detto:
“So che Elisa è nel cuore di molte persone e io la sento viva, spero di rivederla al più presto”, ed ha lanciato un appello per Massimo:
“Ritorni sui suoi passi e la riporti a casa. Non penso che le abbia fatto del male, anche se glielo sta facendo, ma non penso che sia arrivato a ucciderla”.
Intanto proseguono le ricerche e in giornata è previsto un nuovo vertice in prefettura a Piacenza.
“Elisa è viva: la sento viva. Non penso che le abbia fatto del male, anche se lo sta facendo in questi giorni, non credo che sia arrivato a tanto, ossia ad ucciderla. Elisa è nel cuore di molte persone: era una persona gentile, buona, sincera che credeva molto nell’amicizia e forse è stata delusa anche da questo”, ha detto la mamma di Elisa.
Alla fiaccolata hanno partecipato più di 500 persone, tutti si sono riuniti a Borgotrebbia. Con le torce in mano, familiari, amici e cittadini hanno cantato le canzoni di Ligabue che piacevano tanto ad Elisa. Tutti sperano che sia viva.
Il papà Maurizio ha detto: “Il tuo papà non ha perso la speranza, spero di vederti presto e abbracciarti. Siamo tutti con te. Sono un papà disperato”. E su Massimo, la mamma ha rivelato: “Lei diceva che era un bravo ragazzo, mia figlia si trovava bene con lui. Nell’ultimo periodo era più insistente nei messaggi ma non ci abbiamo mai fatto caso, nessuno poteva immaginare”.
Anche Debora ha parlato dell’uomo indagato: “Siamo sostenuti da molte persone, ne siamo felici. Massimo ci aiutava, era una presenza maschile positiva. Anche quando a Capodanno, che abbiamo trascorso insieme, abbiamo fatto un incidente in auto, lui ci ha aiutato per tutta la notte è stato in ospedale e ci ha portato a casa. Forse con il senno del poi forse era meglio non averlo conosciuto”.