Eva Ferrandi non ce l’ha fatta: la bimba di 6 anni è morta nella notte tra lunedì e martedì
Eva Ferrandi, la bimba di 6 anni ricoverata a Verona per una cisti colloide al cervello, non ce l'ha fatta
Non ce l’ha fatta Eva Ferrandi, la bimba di 6 anni che stava lottando per la sua vita all’ospedale di Verona. Purtroppo è morta a causa di una cisti colloide nel cervello. I suoi genitori, Davide e Alessia, sono sconvolti da quanto accaduto e nonostante il troppo dolore, hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Un gesto altruista, grazie al quale la piccola Eva salverà la vita di altri bambini.
Il calvario è iniziato lo scorso 17 aprile, quando la bimba di 6 anni ha iniziato ad accusare un malore improvviso. Immediatamente, i suoi genitori l’hanno portata all’ospedale di Verona.
Una volta arrivata alla struttura sanitaria, i medici l’hanno sottoposta a tutti gli esami necessari e dopo la Tac, hanno rilevato un liquido nel cervello.
Vista la situazione preoccupante, è stato deciso di trasferirla al Borgo Trento di Verona, dove il team medico si è occupato di sottoporla ad un intervento chirurgico e dove è stata poi ricoverata nel reparto di terapia intensiva.
Purtroppo, l’ospedale ha fatto tutto il possibile per salvarle la vita, ma la piccola Eva Ferrandi non è riuscita a vincere la sua battaglia. È morta nella notte tra lunedì e martedì.
Eravamo d’accordo che, nel caso in cui non ci fosse stato più nulla da fare, avremmo donato gli organi di Eva, per dare a qualche altro genitore la speranza per il proprio figlio.
Queste la commoventi parole di papà Davide. Un gesto che qualcuno ricorderà per il resto della propria vita. La piccola Eva salverà altri bimbi e vivrà per sempre dentro di loro.
Eva Ferrandi: cos’è la cisti colloide
Con cisti colloide si intende una patologia tumorale benigna che attacca il terzo ventricolo del cervello. Viene classificata tra i tumori celebrali e, solitamente, tra i principali sintomi presenta vomito, sonnolenza e nausee.
Viene diagnosticata alle persone tra i 30 e i 60 anni, ma raramente anche nei bambini. In questi casi, si presenta in modo più aggressivo.