Festa di compleanno finisce in tragedia, 16 enne ucciso dai suoi coetanei: la mamma è disperata

Mikey Roynon, 16 anni, è stato ucciso da alcuni coetanei cn dei "coltelli da zoombie" durante una festa di compleanno a Bath

Mikey Roynon, un giovane di soli 16 anni è stato accoltellato da un gruppo di coetanei durante una festa di compleanno a Bath, nei pressi di Londra. Il giudice Saini che presieduto il processo ha definito l’arma un “coltello da zombie”.

Il ragazzo responsabile è stato condannato e dovrà scontare almeno 16 anni di prigione, mentre i due ragazzi che erano con lui hanno avuto una pena di 9 anni per omicidio colposo. Durante il processo, il giovane ha sostenuto di aver agito in legittima difesa, affermando che Mikey aveva brandito un coltello verso i suoi amici durante la festa. Tuttavia, la Corte di Bristol ha stabilito che le circostanze erano diverse da quanto dichiarato dall’imputato. Il colpo ricevuto al collo sul giardino antistante la casa di Weston ha provocato una forte emorragia che non ha lasciato scampo al 16enne.

La madre di Mikey, Hayley Ryall, ha espresso il vuoto per la perdita del figlio e ha descritto come la sua vita sia diventata un incubo senza di lui. Ha raccontato i sogni orribili che fa ogni notte, cercando il figlio per poi svegliarsi nella realtà crudele della sua assenza. L’ispettore Mark Newbury ha condannato duramente il comportamento dei tre ragazzi alla festa, definendolo “assolutamente inconcepibile” il fatto che avessero con loro delle armi. Ha sottolineato che Mikey era lì per divertirsi e socializzare, ma ha perso la vita a causa di un attacco brutale che ha scosso la comunità di Bath.

Il giudice Saini ha evidenziato che l’accaduto è un esempio della “piaga dei crimini con coltello” che sta turbando la città e le aree circostanti. Ha sottolineato l’importanza di unire tutte le forze possibili per salvare i ragazzi da questo girone dell’inferno. Non si può morire ad una festa di comleanno per adolescenti!

La comunità di Bath si unisce nel cordoglio per la perdita del giovane deceduto, ma anche degli altri detenuti che dovranno subire un lungo percorso riabilitativo prima di tornare in società.

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