Fiuggi, mamma picchiata salvata dalle sue bambine, con una videochiamata

FIUGGI, mamma picchiata da suo marito, salvata dalle sue bambine. Le piccole sono riuscite a prendere il cellulare e a far partire una videochiamata. Ecco cosa è successo.

La vicenda è avvenuta a Fiuggi, un comune italiano in provincia di Frosinone, nel Lazio. Una donna e mamma di circa trentotto anni, è stata picchiata da suo marito, un uomo di circa quarant’anni, padre delle sue due figlie, due bambine di tre e quattro anni. Secondo quanto riportato, l’uomo rientrava spesso a casa in stato di ubriachezza e la donna, stufa del suo comportamento, aveva deciso di non fargli la cena.

Quando il quarantenne è tornato a casa, sotto effetto di alcol ed non ha trovato da mangiare, si è alterato contro la donna, arrivando a metterle le mani addosso, nonostante la presenza delle loro bambine.

Le piccole, spaventate da ciò che stava accadendo, mentre il loro papà picchiava la loro mamma, hanno preso il cellulare della donna e una volta trovata l’icona con l’immagine della nonna, sono riuscite a far partire una videochiamata da WhatsApp.

Dopo aver capito la situazione e cosa stava accadendo, la nonna ha subito allertato le forze dell’ordine e un’ambulanza.

Nel giro di poco tempo, nell’abitazione, sono giunti i sanitari del 118  e le autorità. La donna è stata trasportata in ospedale, dove il team medico l’ha sottoposta alle cure e agli accertamenti necessari.

L’uomo, invece, è stato denunciato dalle forze dell’ordine per maltrattamenti in famiglia e gravi lesioni. A metà dicembre dovrà presentarsi in Tribunale per il processo.

Se le due bambine non avessero chiamato la nonna, la vicenda si sarebbe potuta concludere in un altro modo. Nonostante così piccole e nonostante non sapessero leggere, per salvare la loro mamma, le piccole sono riuscite a riconoscere la foto della loro nonna.

Purtroppo la violenza domestica è all’ordine del giorno e le vittime principali sono proprio i figli… più volte sono stati lanciati appelli per incoraggiare le donne a non aver paura di denunciare questi episodi.