Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, i funerali
I funerali di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli si sono conclusi poco prima dell'1 nella chiesa gremita; ecco cos'è accaduto durante le esequie
Il 27 dicembre 2019 sono stati celebrati i funerali di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, le due ragazze sedicenni che hanno perso al vita su Corso Francia, travolte dal Suv di Pietro Genovese. La cerimonia funebre è stata officiata nella parrocchia del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore in via Flaminia Vecchia, a Roma,
La cerimonia funebre si è conclusa poco prima dell’una. Quando le due bare bianche con i corpi di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli sono uscite dalla chiesa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore e sono state accolte da una folla commossa. Quando i feretri hanno lasciato il Fleming tutti i negozi avevano le serrande abbassate.
Le ragazze sono state salutate con un applauso sulle note delle loro canzoni preferite: “Ti voglio bene” di Tiziano Ferro e “A te” di Lorenzo Jovanotti. Una parente ha avuto un malore ed è stata soccorsa dalle ambulanze presenti in piazza e il padre di Gaia si avvicino alla sua bara e l’ha accarezzata a lungo, straziato dal dolore.
Nella sua omelia don Gian Matteo Botto ha detto parole forti:
“Siamo abituati a vivere tra tecnologie e innovazione eppure brancoliamo nel buio ed è quello su cui dobbiamo riflettere: su questa ora buia… Il senso della vita, lo aveva chiesto giorni fa Camilla alla sua famiglia. Ecco, magari quando sei sbronzo o sei fatto ti metti a guidare? Questa è la vita? In fondo ci sentiamo onnipotenti e poi non riusciamo a seguire le regole base della convivenza. Ci riscopriamo tutti un po’ palloni gonfiati. Il senso della vita non è bere e fumarsela”.
Le due ragazze di 16 anni hanno perso la vita nella notte del 22 dicembre 2019, travolte dal suv di Pietro Genovese, da ieri agli arresti domiciliari.
Non sono mancati i ragazzi della Terza C del liceo linguistico De Sanctis, compagni di classe di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Davanti alla chiesa c’erano le foto delle due ragazze.
Anche Giorgia Romagnoli, la sorella di Camilla ha voluto ricordarla con un pensiero:
“Eri la piccola di casa. Tu che trovavi imbarazzo ogni volta che si parlava di te, non ti piaceva sentirti gli occhi addosso. Ti sentivi imperfetta. E invece si è persa una delle fondamenta della nostra famiglia. Oggi le nostre notti sono la cosa peggiore della giornata. Tempo fa avevi chiesto a tavola, quale fosse il senso della vita e non ti ho saputo rispondere . Oggi una risposta ce l’ho: il senso della mia vita sei tu”.
Alla fine della cerimonia funebre la zia di Gaia le ha dedicato un pensiero a lei e alla sua amica:
“Camilla e Gaia non ci hanno lasciati. Sono nel vento, nel profumo dei fiori, la loro voce è nel canto degli uccelli. Hanno raggiunto i nostri avi e riposeranno con loro”.
Commoventi le parole di una loro amica:
“Sedici anni sono troppo pochi per morire, non riesco a crederci. Bisogna vivere il dolore per capirlo. Resterà un enorme vuoto dentro di me, una cicatrice che resterà per sempre”.
Gabriella Saracino e Edward Von Freymann, genitori di Gaia hanno parlato tramite i loro legali. Erano troppo scossi per poter reggere il dolore in quel momento:
“Chi perde il coniuge è vedovo, chi perde i genitori è orfano. Chi, come noi, perde una figlia non ha nemmeno un nome che lo definisca: la morte di un figlio è talmente innaturale da aver reso la nostra condizione indicibile, è letteralmente qualcosa che non può essere detto. Anche per questo non abbiamo finora parlato con nessuno e oggi chiediamo rispetto per il nostro dolore e il nostro silenzio. Quando troveremo le parole giuste parleremo, e diremo la nostra sulle tante ricostruzioni che in questi giorni sono state diffuse dai media con troppa leggerezza. Per il momento, invitiamo alla prudenza e alla scrupolosità chi scrive di questa tragedia. Gaia era piena di gioia di vivere, ma era anche matura e responsabile. Ci manca moltissimo. Per questo desideriamo ringraziare chi ha pianto con noi, chi ci ha offerto conforto e sostegno”.