Genova, maestra racconta uno spiacevole episodio sul bus, dopo una gita scolastica

GENOVA: bambino straniero e disabile umiliato sul bus: "me lo potete togliere vicino?" Ecco dove è successo e come sono andate le cose.

Lo spiacevole episodio è avvenuto a Genova e a denunciarlo è stata un’insegnate di una scuola primaria della città. La maestra ha voluto lasciare un insegnamento molto importante sul comportamento umano e su quello che può causare. Durante una normale giornata scolastica, lei e altre due colleghe, hanno portato i loro alunni al teatro Sesti Ponente per una lezione istruttiva.

Di ritorno, sono salite insieme a tutti gli altri bambini sul bus, ma la presenza di un alunno straniero e disabile, ha infastidito una signora che si trovava sul mezzo.

L’insegnante ha raccontato che durante il viaggio, la signora alla vista del bambino, ha storto la bocca ed ha esclamato: “poi non pagano nemmeno il biglietto”.

Le tre maestre si sono ritrovate a non sapere cosa fare, se controbattere o rimanere in silenzio per non turbare gli alunni.

La donna però ha continuato a borbottare. Il problema non era la scuola e nemmeno la disabilità, il problema era quel bambino con la pelle diversa. Come poter rimanere zitte davanti a quell’orribile gesto di razzismo?

Così, per placare la situazione, le insegnanti le hanno spiegato che tutti i bambini avevano pagato il biglietto ma la signora a quel punto, ha fatto loro una richiesta spiacevole, dopo aver guardato il bambino con disprezzo: “me lo potete togliere vicino?”

A quel punto, una delle maestre l’ha invitata a spostarsi da lì: “la signora si alza, si siede vicino ad un’altra nostra bambina e le sorride, lei va bene perché è bianca, è bionda, parla italiano. Forse pensa che le assomigli, ma non è così”, ha raccontato l’insegnante.

Quell’insegnamento non poteva essere la lezione che i bambini avrebbero imparato quel giorno, così la maestra ha deciso di difendere quel bambino ed ha chiesto alla bambina bionda di spostarsi, dicendole: “lei merita di stare da sola, qui i diritti sono di tutti, il mondo non è suo!”

Per il resto del viaggio la donna ha continuato a lamentarsi e a discutere con le tre maestre. Quando è arrivata la sua fermata, prima di scendere, si è avvicinata all’insegnante che ha denunciato l’episodio e chiesto alla bambina di spostarsi, dicendole: “non mi hai fatto paura”.

“Non aveva capito nulla. Io e le mie colleghe avevamo gli occhi lucidi. Siamo rimaste in silenzio fino all’arrivo a scuola”.