Giovanni Carbone, l’uomo che ha ucciso la compagna Eliana, si è tolto la vita in carcere
Lo scorso lunedì ha ucciso la compagna Eliana e poi si è costituito: Giovanni Carbone si è suicidato, con una corda, nella sua cella
Giovanni Carbone, il 39enne accusato del delitto della compagna Eliana Maiori Caratella, che si è consumato lo scorso lunedì a Miglianico (Chieti), si è tolto la vita nella prigione di Lanciano.
La notizia si è rapidamente diffusa nelle ultime ore, l’uomo è stato trovato ormai privo di vita, con una corda intorno al collo.
Durante l’interrogatorio, Giovanni Carbone aveva spiegato di aver preparato le valige, trovate dagli investigatori, perché consapevole che sarebbe finito in prigione. E che si era procurato quell’arma, detenuta in modo illegale, per una sua difesa personale.
Dal 14 dicembre, a suo dire, le cose tra lui ed Eliana erano cambiate. Si erano recati in Tribunale per due udienze. Una riguardava la separazione con il marito, che aveva portato a tante ostilità sin dall’inizio della relazione. Ostilità trasformatesi anche in diverse querele.
Non solo, avrebbe parlato anche dell’ostilità nei suoi confronti, dei due figli di Eliana, che erano tornati a casa la domenica sera, dopo aver trascorso il week-end con il padre.
Giovanni Carbone ha pensato di mettere fine a quel “malessere”
Carbone voleva mettere fine a tutto quel malessere e così, dopo un week-end trascorso con la compagna, ha bene pensato di prendere l’arma e di spararle un colpo dritto al viso. L’intento successivo al delitto, era proprio quello di togliersi la vita, ma il 39enne non ci è riuscito. E, alla fine, ha scelto di costituirsi davanti alle forze dell’ordine.
Il Gip nell’ordinanza per la convalida del fermo, ha sottolineato:
Un impiego improvviso ed inspiegabile di una violenza del tutto sproporzionata ed eccentrica rispetto alla finalità dichiarata, espressiva dell’assoluta mancanza di autocontrollo e della capacità di valutare l’interesse delle persone coinvolte, dalla vittima, ai figli minori di lei.
I figli della donna 41enne, quel lunedì mattina erano usciti per andare a scuola e, fortunatamente, non hanno assistito alla scena.
L’avvocato dell’uomo era a conoscenza del suo intento di togliersi la vita, che aveva manifestato sia il giorno del delitto, sia durante l’interrogatorio e sapeva che era sotto stretta sorveglianza.
Giovanni Carbone è l’83esimo detenuto che, dall’inizio di quest’anno, si è tolto la vita in prigione.