Giovanni Galli e il ricordo del figlio Niccolò, morto a soli 19 anni
Giovanni Galli, ex portiere del Milan, ripercorre e rivive il dolore per la morte del figlio Niccolò, avvenuta nel 2001 in un incidente
Nonostante siano passati più di 22 anni, il dolore per la morte del figlio Niccolò, Giovanni Galli, ex portiere del Milan, non lo ha mai superato. In una recente intervista rilasciata a Il Foglio è tornato a parlare di lui, del maledetto giorno in cui è successo tutto e di quello in cui si augura di rivederlo.
Per un individuo è assolutamente innaturale assistere alla morte di un proprio figlio. Eppure la vita a volte mette delle persone di fronte ad un dolore che per tanto grande sia, non è possibile descrivere, né colmare.
Questo è purtroppo successo, ormai più di 22 anni fa, all’ex portiere del Milan Giovanni Galli, vera leggenda del club rossonero.
Era il 9 febbraio del 2001 quando in un brutto incidente stradale suo figlio Niccolò, allora appena 19enne e con un futuro roseo davanti nel mondo del calcio, perdeva tragicamente la vita.
Andare avanti per Giovanni e sua moglie Anna non è stato affatto facile. Ci sono riusciti grazie all’amore per le altre due figlie, Carolina e Camilla, loro orgoglio, e all’affetto dei tanti amici.
Niccolò ha ispirato anche. Infatti, a suo nome è stata creata una fondazione Onlus che sostiene i ragazzi vittime di incidenti stradali e sportivi, con esiti cerebromidollari, avvenuti entro il compimento del 30esimo anno di età.
Il ricordo di Giovanni Galli
In una lunga e toccante intervista rilasciata recentemente a Il Foglio, Giovanni Galli ha voluto raccontare di suo figlio e dell’immenso dolore che ancora oggi prova, del vuoto che ancora oggi sente.
Lo definisce un percorso, dal quale non se ne esce:
Il percorso è quello di uno che improvvisamente inciampa su un gradino e cade per terra. Sei in ginocchio, strisci sul pavimento e devi decidere se rialzarti o continuare a camminare a quattro zampe. Per provare a rimetterti in piedi, hai bisogno di aiuto.
Giovanni ha poi detto che il percorso di vita fatto insieme al figlio, seppur breve, è stato intenso. L’ex campione spera in qualche modo che possa riprendere più avanti, chissà dove, “non so in quale dimensione, rivedrò mio padre e mio figlio“.