Giuseppe Conte conferma il lockdown fino al 3 maggio

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte conferma: "il lockdown proseguirà fino al 3 maggio". Niente allentamento delle misure restrittive

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte conferma: “il lockdown proseguirà fino al 3 maggio“, le misure restrittive non cesseranno prima della data prefissata dall’ultimo DPCM, dopo una riunione col comitato tecnico scientifico il Governo ha deciso:

“Per tutto il pomeriggio il presidente del Consiglio e alcuni ministri hanno incontrato una delegazione del comitato tecnico-scientifico e del comitato di esperti in campo economico e sociali di recente istituzione. Si sta lavorando a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza”, fanno sapere ancora da Palazzo Chigi.

giuseppe-conte-lockdown-3-maggio

Inoltre, sembrerebbe che il Premier abbia tenuto un’ulteriore videoconferenza con il Ministro per gli Affari Regionali e le autonomie Francesco Boccia. Alcune Regioni d’Italia infatti sembrano non reggere ancora il lockdown, da giorni infatti si parla di lockdown soft soprattutto per il Venuto

View this post on Instagram

Si è da poco conclusa la riunione della Cabina di regia tra Governo, Regioni ed enti locali durante la quale, con i ministri competenti, ho voluto aggiornare la delegazione di governatori, sindaci e presidenti di provincia sullo schema di lavoro per la ’fase due’ che l’Esecutivo sta portando avanti, coadiuvato dalla Task force di esperti e dal Comitato tecnico scientifico. Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare, ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l’abbassamento della soglia di attenzione. Nel frattempo continua incessantemente il lavoro del Governo a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza, che tenga sempre sotto controllo la curva epidemiologica e la capacità di reazione delle nostre strutture ospedaliere. Anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione. Un piano così strutturato dovrebbe garantirci condizioni di massima sicurezza nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto. Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working. Sul fronte delle misure di tutela della salute, il Governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio.

A post shared by Giuseppe Conte (@giuseppeconte_ufficiale) on

Ancora, il Premier avrebbe parlato anche con il Ministro alla salute Roberto Speranza e con le delegazioni delle Regioni, dei Comuni e delle Province che fanno parte della cabina di regia. Tutti, tuttavia, sono d’accordo sulla necessità di avere al più presto delle linee guida per la fase di ripartenza

giuseppe-conte-lockdown

Per la fase 2 inoltre, si sta pensando anche ad un allentamento delle misure per lo sport: sembra infatti che il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri abbia anticipato che sarebbe utile far praticare jogging alle persone anche lontano dalle proprie abitazioni

View this post on Instagram

Sul Mes sta lievitando un dibattito che rischia di dividere l’intera Italia secondo opposte tifoserie e rigide contrapposizioni. La mia posizione è stata molto chiara sin dall’inizio. Ad alcuni miei omologhi che, a fronte di questa emergenza, hanno pensato di affidare al Mes la risposta europea ho replicato: il Mes è un meccanismo inadeguato e anche insufficiente per reagire a questa sfida epocale. Ha un regolamento pensato per shock asimmetrici e per reagire a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi. Adesso, invece, siamo di fronte al più grave shock economico affrontato dal dopoguerra ad oggi, che compromette fortemente il tessuto socio-economico europeo. Occorre una risposta forte, unitaria, tempestiva. [segue sulla mia pagina Facebook]

A post shared by Giuseppe Conte (@giuseppeconte_ufficiale) on

“Dobbiamo dare maggiore libertà di movimento ai cittadini e la soluzione possibile è questa che tiene conto anche del senso di responsabilità delle persone. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha già applicato questa regola e mi sembra che sia ragionevole, anche perché tiene conto delle esigenze dei cittadini e i controlli in coreo possono evitare abusi”