Giuseppe Conte conferma: Lombardia e altre 14 province chiuse

Giuseppe Conte in diretta TV conferma il decreto legge trapelato in queste ore: Lombardia e altre province chiuse, non si entra e non si esce. Cosa sta scucendo

Giuseppe Conte in conferma stampa in piena notte conferma quanto trapelato nelle ore precedenti: la Lombardia e altre 11 province d’Italia sono ufficialmente chiuse. Non si entra e non si esce se non per motivi improrogabili e urgenti

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È stata una giornata folle, a causa della diffusione della bozza del nuovo DPCM. Poche ore fa infatti i media hanno diffuso il testo di un decreto legge in bozze non ancora firmato scatenando così il panico generale

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A Milano infatti c’è il caos più totale: dopo la diffusione della bozza tutte le stazioni sono state prese d’assalto, chiunque tentava di lasciare la città. In conferenza stampa a lamentare tale situazione è proprio il Premier: “Ci siamo ritrovati sui giornali una bozza non firmata”.

“È’ necessario chiarire quel che è successo, una cosa inaccettabile: un dpcm, che stavamo formando a livello di governo per regolamentare le nuove misure che entrano in vigore subito, lo abbiamo letto su tutti i giornali. 

Ne va della correttezza dell’operato del governo e della sicurezza degli italiani. Questa pubblicazione ha creato incertezza, insicurezza, confusione e non lo possiamo accettare“.

“Il decreto è stato elaborato in modo ufficiale e sarà vigente fra qualche ora, noi abbiamo creato due aree, una per Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria, cui applichiamo misure restrittive più rigorose. Per queste aree ci sarà il vincolo per tutte le persone fisiche di evitare ogni spostamento in entrata e uscita, ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative o per il rientro nella propria residenza per chi avesse necessità personali.

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Sarà fortemente raccomandato a chi ha febbre superiore a 37,5 di non uscire di casa e di contattare il proprio medico curante, anche se non si è positivi ai sintomi. Chi è in quarantena perché positivo avrà l’obbligo di rimanere in casa. Sospese tutte le manifestazioni pubbliche e sportive, se non a porte chiuse, tutti gli eventi di ogni tipo, religioso, culturale, fieristico eccetera. Chiusi pub, locali, sale bingo, discoteche. Sospese le attività didattiche. In questo modo superiamo anche le zone rosse, perché le misure restrittive sono per un’area ancora più allargata”.