Grave lutto nel mondo del cinema e dell’arte: se ne va una leggenda del settore
Angelo Maria Ricci, celebre fumettista italiano, è scomparso a 79 anni. Ha contribuito a serie iconiche come Mister No, Martin Mystère e Diabolik, lasciando un'eredità duratura nel fumetto.
Angelo Maria Ricci, uno dei più rinomati fumettisti italiani, è scomparso il 4 agosto all’età di 79 anni a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno, dove risiedeva dal 2000. La sua carriera ha incluso disegni per storie iconiche come Mister No, Martin Mystère e Diabolik. Ricci ha esordito con Diabolik nel 2001, firmando quasi quaranta episodi fino a concludere la sua attività nel 2023 con “Un alibi perfetto”. La casa editrice Astorina, fondata dalle sorelle Giussani, ha espresso il proprio cordoglio per la perdita del talento di Ricci, sottolineando il suo stile inconfondibile e l’ironia che caratterizzava il suo lavoro.

Biografia di Angelo Maria Ricci
Nato a Rieti il 18 giugno 1946, Angelo Maria Ricci ha mostrato sin da giovane una predisposizione per l’arte. Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto d’Arte di Rieti, si è trasferito a Milano, dove ha avviato la sua carriera come illustratore nel 1971, lavorando per la casa editrice L’Esperto. Il suo ingresso nel mondo del fumetto è avvenuto nel 1972, quando ha disegnato storie per adulti per l’Edifumetto, una delle principali case editrici di fumetto popolare dell’epoca.
Nel 1978, Ricci ha fatto un significativo passaggio al fumetto per ragazzi con la serie Redskate, pubblicata dal Corriere Boy. Tuttavia, la vera svolta della sua carriera è avvenuta nel 1980, quando ha iniziato a collaborare con la Sergio Bonelli Editore. In questo contesto, ha disegnato un episodio della serie Mister No, scritto da Alfredo Castelli, avviando una collaborazione proficua.
Dal 1982, Ricci ha contribuito alla creazione di Martin Mystère, un personaggio che ha avuto un impatto duraturo nel panorama del fumetto italiano. La sua partecipazione a questa serie ha contribuito a definire l’identità visiva di uno dei fumetti più iconici in Italia, riuscendo a realizzare numerose storie fino al 1993. Durante gli anni Novanta, ha ampliato la sua attività collaborando con altre pubblicazioni, come Tiramolla per la Vallardi e Il Corriere dei Piccoli, dove ha disegnato la serie Il giovane Indiana Jones.
Parallelamente, ha lavorato come illustratore per importanti case editrici scolastiche, tra cui Fabbri e De Agostini. Nel 2000, Ricci ha deciso di ritirarsi temporaneamente dal mondo del fumetto per dedicarsi all’illustrazione scolastica, trasferendosi a Grottammare. Tuttavia, la passione per il fumetto lo ha riportato in attività nel 2001, quando è entrato a far parte del team di Diabolik, continuando a disegnare storie della celebre serie noir e passando il testimone al figlio Marco Ricci per le chine dal 2008.
Eredità e impatto nel fumetto italiano
Angelo Maria Ricci ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama del fumetto italiano, non solo per le sue abilità artistiche, ma anche per la sua capacità di raccontare storie in modo coinvolgente. La sua collaborazione con la Sergio Bonelli Editore ha segnato un periodo significativo nella storia del fumetto, contribuendo a dare vita a personaggi amati dal pubblico. Martin Mystère e Mister No sono solo alcuni dei titoli che hanno beneficiato della sua arte, permettendogli di esprimere la sua creatività e la sua visione artistica.
Il suo stile distintivo, caratterizzato da una grande attenzione ai dettagli e da una narrazione fluida, ha affascinato lettori di tutte le età. La sua capacità di combinare avventura e ironia ha reso i suoi lavori particolarmente apprezzati, facendo di lui un autore di riferimento nel settore. Ricci ha saputo attrarre lettori non solo con le sue illustrazioni, ma anche con la sua abilità nel raccontare storie avvincenti.
La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per il mondo del fumetto italiano. La comunità dei lettori e degli appassionati di fumetti ricorderà sempre l’impatto che Angelo Maria Ricci ha avuto con il suo lavoro, contribuendo a forgiare una parte importante della cultura popolare. Il suo lascito continuerà a ispirare nuove generazioni di artisti e narratori, mantenendo viva la sua memoria attraverso le opere che ha realizzato.