“Ho solo una speranza”, Andrea Sempio rompe il silenzio per la prima volta: l’intervista a sorpresa
Andrea Sempio, fratello della vittima Chiara Poggi, esprime sgomento per le indagini che lo coinvolgono, mentre la difesa di Alberto Stasi richiede nuove analisi su tracce di sangue non identificate.
La vicenda legata all’omicidio di Chiara Poggi continua a suscitare grande attenzione mediatica e a coinvolgere nuovi elementi. In particolare, la figura di Andrea Sempio, il fratello della vittima, è emersa in maniera significativa nelle ultime settimane. Sempio si trova al centro delle indagini e ha recentemente rilasciato dichiarazioni che evidenziano il suo stato d’animo di fronte alle accuse. La situazione si complica ulteriormente con l’inserimento di nuove analisi e richieste di approfondimenti da parte della difesa di Alberto Stasi, già condannato per il delitto. Questo articolo esamina gli sviluppi più recenti delle indagini e le implicazioni legali della questione.
Andrea Sempio rompe il silenzio
“Come ti senti quando leggi sui giornali che, secondo la Procura, potresti essere l’assassino di Chiara?”
“Cosa provo? Solo sgomento. Rimani senza parole, attonito. L’unica cosa che puoi fare è andare avanti.”
A parlare è Andrea Sempio, ai microfoni de La Vita in Diretta, su Rai1.
“L’unica speranza è che anche questa passi,” aggiunge il 37enne, che apre brevemente il cancello di casa all’inviata della trasmissione, concedendosi per pochi istanti e evitando le domande sulle indagini ancora in corso.
Alla domanda su come vorrebbe essere raccontato, risponde con semplicità:
“Come una persona che, suo malgrado, si è trovata coinvolta in tutto questo e che cerca solo di andare avanti.”

Le nuove analisi sulla traccia 33
La difesa di Alberto Stasi, che sta scontando una condanna di 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, ha annunciato l’intenzione di presentare una relazione alla Procura di Pavia. Questa relazione mira a richiedere approfondimenti non solo riguardo l’impronta 33, che i pubblici ministeri hanno attribuito a Andrea Sempio, ma anche sulla traccia numero 10, che riveste anch’essa un’importanza cruciale nelle indagini. L’impronta 33, repertata dal Ris di Parma poco dopo il delitto avvenuto a Garlasco, è stata oggetto di analisi mediante un reagente noto come ninidrina. Questo reagente ha originato una colorazione rossastra, già vista in una foto nota. Negli esami del 2007, l’impronta era stata sottoposta a test per tracce ematiche, ma i risultati erano stati ambigui: il combur test ha fornito un esito dubbio, mentre l’Obti test ha rivelato un esito negativo. Pertanto, l’assenza di sangue su quell’impronta è stata confermata. Tuttavia, il genetista della difesa di Stasi ha sottolineato che oggi esistono strumenti più sensibili per l’analisi del Dna, grazie a un’evoluzione nei reagenti chimici utilizzati. Questa nuova possibilità di analisi potrebbe portare a risultati differenti rispetto a quelli ottenuti in passato, alimentando le speranze della difesa.
La traccia 10 e l’ipotetico Dna ignoto
Parallelamente, sono stati richiesti nuovi accertamenti sulla traccia numero 10, con l’obiettivo di individuare un Dna ignoto. Pasquale Linarello, consulente coinvolto nel caso, ha rivelato che questa traccia è presente sulla parte interna della porta di ingresso e fu già repertata nel 2007. Secondo una relazione redatta dai carabinieri di Milano nel 2020, all’epoca non furono effettuate indagini biologiche mirate per verificare la possibile presenza di sangue. Linarello ha affermato con certezza che la traccia è sicuramente ematica, e ciò solleva interrogativi importanti: è possibile che il sangue rinvenuto sia riconducibile esclusivamente a Chiara, che fu colpita brutalmente a pochi passi dall’ingresso? Oppure, potrebbe esistere la possibilità di trovare un Dna maschile ignoto, o addirittura di una donna? Questa seconda eventualità è complicata dal fatto che il sangue di Chiara potrebbe sovrapporsi ad altre tracce, rendendo difficile l’analisi di eventuali cromosomi X. Le indagini continuano, e ogni nuovo sviluppo potrebbe rivelarsi cruciale per la risoluzione del caso.