“I loro polmoni erano..” Casteldaccia, l’autopsia rivela le tragiche cause delle morte dei 5 operai
Resi noti i primi risultati delle autopsie eseguite sui corpi degli operai che hanno perso la vita a Casteldaccia. I loro polmoni erano completamente ostruiti
Per la tragedia di Casteldaccia, le autopsie sui corpi degli operai vittime dell’ennesimo incidente sul lavoro hanno dato un esito terrificante. I loro polmoni erano completamente ostruiti. Non hanno potuto più respirare a causa del gas fuoriuscito che ha impedito loro di mettersi in salvo. Perché i lavoratori non avevano le mascherine di sicurezza, come riportato dai soccorritori che hanno recuperato i corpi?
I medici hanno condotto analisi su tre delle cinque vittime di questa ennesima tragedia sul luogo di lavoro. Gli operai hanno perso la vita lunedì 6 maggio a Casteldaccia, in provincia di Palermo, mentre lavoravano nella rete fognaria.
Un sesto operaio è rimasto coinvolto nell’incidente e si trova ricoverato in ospedale, nel reparto di terapia intensiva del Dipartimento di Emergenza del Policlinico. La prognosi è ancora riservata, ma le condizioni dell’addetto alla manutenzione delle fogne sarebbero decisamente gravi.
Secondo quanto reso noto dall’ospedale, le analisi hanno confermato le ipotesi della prima ora. La causa del decesso per le tre vittime esaminate è da riscontrarsi nell’idrogeno solforato che viene sprigionato dalla fermentazione dei liquami.
I polmoni degli operai erano completamente ostruiti da questa sostanza, che non ha permesso al loro apparato respiratorio di continuare a fare il proprio lavoro. Non hanno neppure avuto il tempo di pensare di mettersi in salvo.
Tragedia di Casteldaccia: gli operai con i polmoni ostruiti non protetti dalle mascherine, assenti
I cinque operai deceduti a Casteldaccia erano scesi in quel tombino senza indossare le mascherine di protezione, come svelato anche dai soccorritori scesi per recuperare i corpi. La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo.
Erano sette gli operai impegnati in quei lavori per conto dell’Amap. Alcuni di loro hanno iniziato a star male e solo uno è riuscito a uscire dall’impianto per chiamare i soccorsi. Gli altri sei sono rimasti intrappolati e sono svenuti per le esalazioni. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo Girolamo Bentivoglio Fiandra, ha spiegato: “Se fossero state prese tutte le precauzioni del caso, se gli operai avessero avuto le maschere protettive e i presidi necessari, tutto questo non sarebbe successo“.