I nuovi dettagli emersi sul rapporto tra Alice Neri e l’uomo che forse ha commesso il delitto

Le nuove scoperte degli inquirenti sull'omicidio di Alice Neri e sul suo presunto assassino: pare che si conoscessero

Si chiama Mohammed Gaaloul, l’uomo che al momento risulta essere sospettato per il delitto di Alice Neri, la giovane madre di 32 anni, trovata dentro il bagaglio della sua auto, avvolta tra le fiamme. Gli agenti al momento stanno vagliando diverse ipotesi sull’accaduto.

rapporto alice

A dare informazioni su questo “terzo uomo” è stato proprio Marco, l’amico con cui la donna ha passato 7 ore allo Smart Café di Concordia, prima di perdere la vita.

Da ciò che è emerso, Alice si sarebbe dovuta incontrare con il ragazzo tunisino proprio in quel bar. Però, quest’ultimo si è presentato al locale, solamente alle 2 del mattino.

Dalle telecamere di sorveglianza dell’attività, si vede proprio Mohammed che fa avanti ed indietro tra il bar e la sala slot, che è aperta 24 ore. Di conseguenza, l’uomo ha visto bene la ragazza che era seduta prima dentro e poi fuori, insieme al suo amico.

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In molti dicono che in realtà Alice e Mohammed si conoscevano da circa un anno. Però, è ancora da definire la natura del loro rapporto. Per lui ora sarebbe scattato il mandato di cattura internazionale.

Questo perché il giorno dopo il delitto, è fuggito via in auto. Pare che sia arrivato in Francia, ma non si esclude la possibilità che da lì, sia poi andato in Svizzera.

Delitto Alice Neri: cosa è emerso sul sospettato

Gli agenti hanno fatto una perquisizione nella sua abitazione, che si trova proprio vicino al luogo in cui hanno ritrovato l’auto. Però, di lui già si erano perse le tracce. I suoi coinquilini si sono mostrati subito collaborativi.

Mohammed, invece, pare che fosse fidanzato con una ragazza della sua stessa nazionalità e che avrebbe sposato proprio pochi giorni prima del delitto. La donna ora si trova in Grecia e dice di non avere notizie del marito.

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Per gli inquirenti Gaaloul potrebbe aver fermato Alice mentre era in macchina a controllare il telefono e potrebbe averla costretta a guidare fino a quel posto nelle campagne di Concordia. Solo successivamente avrebbe messo fine alla sua vita.