Il fratellino più grande che giocava con lei ora si sente colpevole: la piccola di appena 6 anni, si è spenta dopo 4 giorni di agonia

Si ferisce alla testa mentre gioca col fratellino più grande: la piccola Lucy muore dopo 5 giorni di agonia

È un dramma inconsolabile quello che si è ritrovata a vivere recentemente una famiglia americana originaria del New Jersey. Lucy, la penultima di quattro figli, ha perso la vita dopo che una parte di una racchetta da Badminton con la quale stava giocando con i suoi fratelli, le ha colpito la testa. La piccola, di appena 6 anni, si è spenta dopo 4 giorni di agonia.

La drammatica morte della piccola Lucy

Dovevano essere giorni felici e spensierati quelli che una famiglia originaria del New Jersey stava trascorrendo nel Maine, più precisamente sul lago Sosokis nella città di Limerick. Jesse Morgan, pastore presso la Green Pond Bible Chapel a Rockaway, e sua moglie Betthany, lo scorso 1 giugno si stavano rilassando sul retro della casa in cui erano in villeggiatura. All’improvviso hanno sentito delle urla strazianti provenire dalla parte anteriore della casa.

Andati a controllare immediatamente, hanno trovato una dei loro bambini, la piccola Lucy di appena 6 anni, a terra con una ferita alla testa. La bimba stava giocando a badminton con il suo fratellino di 10 anni, quando per motivi ancora da chiarire la racchetta si è rotta e un pezzo affilato della racchetta l’ha colpita proprio al capo.

La drammatica morte della piccola Lucy

Trasportata in condizioni già disperate al Maine Medical Center di Portland, Lucy ha lottato con tutte le sue forze insieme ai medici per sopravvivere. I dottori l’hanno operata, ma durante l’intervento ha subito un arresto cardiaco. Nonostante sia stata rianimata, i genitori sono stati messi al corrente fin da subito che le possibilità di guarigione e sopravvivenza fossero minime.

La drammatica morte della piccola Lucy

Il 5 giugno, dopo 4 giorni di agonia il cuoricino di Lucy si è fermato per sempre. Un dolore straziante per la mamma e il papà della piccola, ma anche per i tre fratellini, soprattutto il più grande che, come racconta il pastore, si sente colpevole perché era lui in quel momento a giocare con lei.