Il Gip ha convalidato l’arresto di Alessia Pifferi: “Dipendenza psicologica con il compagno”

Il Giudice ha parlato di una dipendenza psicologica di Alessia Pifferi nei confronti del compagno: ha scelto l'uomo alla sua bambina

Dopo l’interrogatorio in carcere, il Gip ha convalidato l’arresto di Alessia Pifferi. Ha escluso la premeditazione come era invece stato richiesto dal Pubblico Ministero, ma ha riconosciuto l’aggravante per futili motivi.

Pifferi Alessia

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il giudice ha sottolineato il legame di dipendenza psicologica dell’imputata nei confronti del suo compagno. Alessia Pifferi ha preferito anteporre al benessere della sua bambina, la relazione stabile con l’uomo, anche a costo di condannare a morte il frutto del suo grembo.

Durante l’interrogatorio, la 37enne si è giustificata dicendo che aveva paura che per via della figlia la storia con il suo uomo potesse finire e che in quei giorni in cui è tornata a Milano con lui, ha preferito non interrompere le giornate anche se aveva paura che Diana morisse.

Pifferi Alessia

Gli aveva detto che la bambina era al mare con la sorella, per questo il compagno non si è preoccupato della situazione. Era ignaro del fatto che la bimba di 16 mesi fosse a casa da sola, a morire di stenti.

Quando cominciavano a passare più giorni del solito, ho cominciato ad avere concretamente paura che la bambina morisse, ma comunque mi auguravo che non succedesse. Era una specie di speranza, un po’ era il pensiero che magari le cose che le avevo lasciato le bastassero.

Pifferi Alessia

La paura di perdere il compagno e la paura di perdere una figlia. Alessia Pifferi ha scelto un uomo a sua figlia. E ora li ha persi entrambi, perché quando è rientrata in casa, dopo i suoi 6 giorni di vacanza, ha trovato Diana ormai morta e ora si trova in carcere in attesa di essere condannata per omicidio.

La Pifferi aveva già lasciato sola in casa Diana, ma mai per un tempo così lungo. La piccola era costretta a starsene sola, in un lettino da campeggio, con un biberon di latte. Gli inquirenti sospettano che la donna possa averle dato un potente tranquillante. Questo spiegherebbe perché i vicini non l’hanno sentita piangere. Sarà solo l’autopsia a dare delle risposte.