Il misterioso messaggio audio mandato da Luana al suo fidanzato prima di morire
La nota audio di Luana D'Orazio ancora non fa parte delle prove che la Procura sta esaminando
È trascorso quasi un mese da quel maledetto lunedì 3 maggio. Luana D’Orazio, giovane operaia e mamma di un bambino di soli 5 anni, è morta a seguito di un tragico incidente durante il turno di lavoro. Stava operando su un grosso orditoio di una ditta tessile di Montemurlo, quando è rimasta impigliata negli ingranaggi che l’hanno inesorabilmente risucchiata all’interno del macchinario.
Il dolore immenso è stato fin da subito affiancato dalla forte rabbia per quanto accaduto. In tanti si sono chiesti se tale tragedia si potesse evitare in qualche modo e si ci siano responsabili per quanto accaduto.
La Procura di Prato, ha aperto un’indagine e sta tutt’ora indagando su quanto accaduto. Gli inquirenti, ad esempio, hanno sequestrato sia l’orditoio sul quale stava lavorando Luana, sia un altro gemello.
I periti, proprio in questi giorni, con la supervisione e l’aiuto dei tecnici tedeschi dell’azienda costruttrice dell’orditoio, stanno esaminando la scatola nera del macchinario. Si cercherà di capire se la stessa macchina fosse stata manomessa in qualche modo.
In più, si stanno svolgendo degli esami anche sui vestiti che la giovane operaia indossava quel maledetto giorno. Si vuole capire se fossero a norma e se c’entrino qualcosa con quanto successo.
Il messaggio audio di Luana al suo fidanzato
Non è ancora presente tra le prove, ma potrebbe entrarci presto, anche un messaggio audio che Luana D’Orazio aveva mandato al suo fidanzato, soltanto qualche giorno prima dell’incidente.
A quanto pare, la 22enne si lamentava del ritmo frenetico che la costringevano a tenere. Nella nota audio la giovane disse al suo ragazzo che il macchinario su cui stava lavorando si fermava spesso e ci metteva più tempo degli altri.
Poi parlava di un ‘lui‘, forse intendendo il marito della titolare della ditta tessile, con il quale aveva avuto una lite.
In un altro messaggio, invece, Luana si lamentava di dover ‘correre come una dannata‘ e anche del fatto che non ci fosse nessuno che la aiutasse nel lavoro, nonostante lei si trovasse alle prime armi con quell’orditoio.
Come anticipato, questi messaggi audio ancora non fanno parte delle prove che la Procura sta esaminando. Ma non è detto che nei prossimi giorni non possano essere presi in considerazione.