Il padre della ragazza di 15 anni che si è gettata dal terzo piano nega le accuse: “Non è vero”
"Mia figlia era troppo giovane, non è vero", così il padre della ragazza di 15 anni che si è gettata dal terzo piano, nega ogni accusa
Proseguono le indagini sulla ragazza di 15 anni che si è gettata dal terzo piano della sua abitazione. Mithila, questo il nome della giovane bengalese, è deceduta all’ospedale di Ancona, dopo 3 giorni di agonia. I medici non sono riusciti a salvarle la vita.
Le forze dell’ordine hanno avviato un fascicolo d’indagine e puntato il dito contro il padre della ragazza di 15 anni, ora indagato per istigazione al suicidio. L’ipotesi è che l’adolescente abbia compiuto il gesto estremo per scampare ad un matrimonio combinato. Una storia che riporta alla mente quella di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa e ritrovata senza vita a Novellara. Aveva disonorato la famiglia, rifiutando un matrimonio combinato.
Il padre della ragazza di 15 anni nega le accuse
Il padre di Mithila non era a casa al momento dei fatti e ha negato ogni accusa. Dovrà comparire davanti agli inquirenti nei prossimi giorni. L’autopsia effettuata sul corpo senza vita della ragazza non è ancora stata depositata. Dalle prime informazioni diffuse sembrerebbe che sia deceduta a seguito della caduta e che non sarebbero state evidenziate ulteriori lesioni precedenti. Tuttavia, c’è un aspetto che gli inquirenti stanno cercando di chiarire. La ragazza il giorno successivo si sarebbe dovuta sottoporre ad una visita ginecologica. Forse, era proprio quella visita la sua più grande preoccupazione. Gli agenti hanno sequestrato il suo diario e lo smartphone, sperando di trovare le risposte proprio negli oggetti personali della giovane vittima.
Nozze combinate? Non è vero, mia figlia era troppo giovane.
Con queste parole il padre ha negato le accuse, mentre usciva provato dall’obitorio insieme alla moglie.
Lo scorso anno, la ragazzina si era confidata con una maestra, raccontandole che non avrebbe finito la scuola perché il padre voleva portarla in Bangladesh per un matrimonio combinato. Della vicenda si erano interessati anche gli assistenti sociali. La Procura aveva disposto il divieto di espatrio della 15enne. E dopo un percorso con un consultorio familiare, i genitori erano stati dichiarati idonei a continuare ad esercitare la potestà genitoriale di Mithila. Saranno solo ulteriori indagini a far luce sul decesso di questa giovane.