“Il suo DNA sul fruttolo” Colpo di scena, le parole dell’avvocato di Andrea Sempio sorprendono e spiazzano tutti

L'avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, rivela in tv la presenza del dna del suo assistito nel vasetto di yogurt trovato nella scena del delitto di Chiara Poggi, riaccendendo il dibattito sul caso.

L’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, ha recentemente affrontato nuovamente il caso di Garlasco, portando alla luce dettagli significativi durante un’apparizione televisiva nel programma Quarto Grado. La sua dichiarazione ha riacceso il dibattito su un caso che continua a suscitare interesse e controversie, a quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Lovati ha rivelato un particolare che potrebbe rivelarsi determinante per le indagini in corso.

«Ho sognato che nel Fruttolo c’è il dna di Andrea Sempio». Con queste parole, l’avvocato ha lanciato una nuova provocazione. Ha poi aggiunto che il suo sogno di trovare il dna del suo assistito nel vasetto di yogurt, rinvenuto nella casa di via Pascoli, dove avvenne l’omicidio nel 2007, potrebbe avere delle implicazioni importanti. Questo vasetto è ora al centro di un incidente probatorio che ha preso avvio, con nuove analisi scientifiche in fase di realizzazione.

La rivelazione in tv dell’avvocato di Andrea Sempio

Lovati, in precedenti occasioni, ha evidenziato che ci sono ancora molti aspetti del caso di Chiara Poggi che necessitano di chiarimento. Secondo la sua teoria, l’omicidio sarebbe stato perpetrato da un altro individuo, descritto come un sicario, mentre Stasi sarebbe stato coinvolto in qualità di complice, spinto dal timore o da un ricatto. Questa interpretazione si distacca significativamente dalla verità processuale finora stabilita.

Il legale ha affermato che sulla scena del crimine era presente solo una persona, e che le impronte rinvenute confermerebbero questa tesi. Lovati ha dichiarato che attualmente si discute di concorso solo per consentire la riapertura del caso, chiarendo che non è possibile rivedere il processo a carico di Stasi. Da tempo, l’avvocato sostiene che vari elementi raccolti durante le indagini non siano stati approfonditi in modo adeguato. Con l’apertura dell’incidente probatorio, egli spera che nuovi dati possano emergere, cambiando la percezione dell’intera vicenda giudiziaria.

Fase preliminare dell’incidente probatorio

Il 12 giugno, presso la caserma di via Moscova a Milano, è iniziata la fase preliminare dell’incidente probatorio, disposta dalla giudice per l’udienza preliminare di Pavia, Daniela Garlaschelli. I periti, tra cui la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani, hanno ricevuto i reperti, incluso il vasetto di yogurt, che è ancora sigillato. La data ufficiale per l’apertura e gli accertamenti irripetibili è fissata per il 17 giugno, considerata una fase cruciale per la possibile riapertura del caso e per il chiarimento dei fatti legati all’omicidio di Chiara Poggi.