India, più di 50 bambini sono morti di encefalite acuta per aver mangiato il litchi

In India sale a 50 il numero delle giovanissime vittime di encefalite acuta. Tutti i bambini avevano mangiato il litchi.

Morire per aver mangiato l’unico frutto a disposizione per potersi alimentare. Morire in tenerissima età, gettando nello sconforto molte famiglie e intere comunità. È quello che sta succedendo in India: più di 50 bambini sono morti nel distretto di Muzaffarpur, nello stato indiano del Bihar, per sospetta sindrome da encefalite acuta, Aes. Infezione virale forse collegata proprio a quello che hanno mangiato, il frutto tropicale litchi.

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I bambini continuano a morire. Si presentano in ospedale con sintomi come la febbre altissima. Arrivano quando ormai non c’è niente da fare.

E i medici non possono far altro che dare ai genitori la brutta notizia delle morti. Ci sono mamme in lacrime, papà che non si danno pace, medici che non riescono a capacitarsi di come più di 50 bambini se ne sono andati.

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Bambini piccoli, anche di 5 anni. Genitori e medici impotenti. In 10 giorni sono volati in cielo più di 50 bambini. Sono morti per sindrome da encefalite acuta, Aes, un’infezione virale che, secondo gli esperti, potrebbe essere collegata al consumo di litchi, un frutto tropicale tipico di questa zona dell’India.

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Dall’inizio di giugno più di 150 bambini sono stati ricoverati con febbre e mal di testa. E i medici pensano che potrebbe peggiorare la situazione. Il bilancio potrebbe aggravarsi. I reparti di terapia intensiva pediatrica sono pieni. E non mancano reparti improvvisati per ospitare i tanti bambini che hanno preso la malattia.

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I bambini morti sono arrivati in ospedale in ipoglicemia, improvviso abbassamento degli zuccheri nel sangue o con carenza di sodio e di potassio, per le alte temperature. In India è una vera e propria emergenza sanitaria.

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Nel periodo di raccolta del litchi si verificano i casi maggiori. E proprio il frutto potrebbe causare ipoglicemia, fatale in soggetti deboli, denutriti, che non hanno altro da mangiare che quei frutti che cadono per terra.