Insegnante di 45 anni di Frosinone deceduta senza poter riabbracciare il figlio, affidato al padre

La giustizia è stata più lenta della sua malattia

Questa è la storia di Anna, un’insegnante di 45 anni di Frosinone che è passata a miglior vita senza poter riabbracciare suo figlio. I giudici avevano deciso che il minore vivesse con il padre, che si è rifiutato di far vedere il ragazzino all’ex. La patologia diagnosticata è andata avanti velocemente, più veloce della decisione del giudice. Così è scomparsa senza riabbracciarlo.

donna deceduta per cancro

Anna aveva 45 anni e lavorava come insegnante a Frosinone. Era anche mamma di un ragazzino di 10 anni, Alessio, che però non vedeva dal giugno del 2021. Voleva riabbracciarlo prima di lasciare questa terra, visto che le avevano diagnosticato un brutto male.

La donna si era rivolta anche a un tribunale, con un’istanza presentata a un giudice, che però ha preso tempo per decidere. Troppo tempo. La patologia di cui era affetta è andata più veloce della giustizia terrena e Anna se n’è andata senza poter riabbracciare Alessio, che vive a Bisceglie con il papà.

Il 23 marzo 2021 Anna e il marito Giuseppe decidono di separarsi. Lei accusa il compagno, un medico ospedaliero di 20 anni più grande, di maltrattamenti, spesso ripetuti anche di fronte ai due figli (Alessio che oggi ha 10 anni e Isa che ne ha 17).

La causa penale, la cui prossima udienza sarà a settembre, va avanti. Isa rimane a vivere con la madre. Alessio, invece, con il padre. Una volta al mese lui deve accompagnare il ragazzino a far visita alla madre. Dopo la separazione, però, Anna scopre una neoplasia al pancreas, che la costringe spesso in ospedale. Dal dicembre del 2021 Anna non vedrà mai più il figlio, su decisione del padre.

tumore al pancreas

Insegnante di 45 anni di Frosinone lascia questa terra senza riabbracciare il figlio, che non vedeva dal 2021

Il 22 aprile del 2022 il marito al giudice dice perché non farà vedere Alessio alla mamma.

Ieri sera, intorno alle 23, poco prima che prendessimo sonno, mio figlio mi racconta che, in mattinata, aveva ricevuto una chiamata dalla madre che gli comunicava: “Vienimi a trovare al più presto, perché tra non molto dovrò morire”. Udendo un’affermazione di tale gravità, ho subito cercato di attivare un percorso di protezione psicologica e di rassicurazione nei confronti di mio figlio, per evitargli di precipitare in uno stato di grave ansia.

Insegnante di 45 anni di Frosinone

Nel frattempo, però, Alessio scrive spesso alla mamma, chiedendole di andarlo a prendere. La donna peggiora, però, fino al decesso. Ora la figlia Isa di 17 anni continuerà la battaglia di mamma Anna, anche perché a settembre lei sarà maggiorenne e potrà costituirsi parte civile nel processo penale contro il padre.